Così cambia la Provincia di Biella

Così cambia la Provincia di Biella
Pubblicato:
Aggiornato:

Un nome nuovo, Ente di Area vasta, e la riorganizzazione di uffici e servizi.

Queste le novità che il 2016 ha portato alla Provincia di Biella: una nuova definizione amministrativa e organico dimezzato rispetto al 2014, come prescritto dalla legge Delrio. In estrema sintesi, è la situazione di Provincia di Biella, o Ente di Area vasta.

“Ma non si tratta solo di numeri o cambi di nome – sottolinea il presidente Emanuele Ramella Pralungo –, la riforma ha inciso la struttura fondante dell’ente, modificandola radicalmente a partire dalle modalità di elezione del consiglio e del presidente, oggi eletti dall’assemblea dei sindaci”. 

Le province non sono state abolite, sono state trasformate e riorganizzare i servizi mantenendone l’efficienza, pur con il personale ridotto al minimo, è un impegno costante e sostanziale.

I dipendenti, da 240 nel 2008 e 190 nel 2014, nel 2016 sono scesi a 97, senza esuberi, visto che l’ente era già storicamente “parsimonioso” di personale. 

Come è avvenuta allora tale drastica riduzione?

Al netto di pensionamenti e trasferimenti presso altri enti, i lavoratori trasferiti alla Regione Piemonte sono 31, distribuiti nei servizi ritornati in capo all’ente regionale: Assistenza infanzia, handicappati e altri servizi sociali, Agricoltura, Politiche attive del lavoro, Formazione professionale, diritto allo studio e orientamento, Valorizzazione beni di interesse storico artistico e altre attività culturali.

Altre 16 persone sono in carico alla Regione Piemonte, ma lavoreranno per Provincia di Biella nei servizi: Caccia e pesca nelle acque interne, Tutela e valorizzazione risorse energetiche, Servizi di protezione civile, Servizi sociali, Industria, commercio e artigianato, Formazione professionale, diritto allo studio e orientamento, Turismo, Autorizzazioni e organizzazione reti trasporti. A queste si aggiungono i 9 dipendenti della vigilanza in materia di Caccia e pesca, Acque e rifiuti.

Per quanto riguarda il Centro per l’Impiego, i servizi dedicati al lavoro e i 14 dipendenti che lo svolgono sono dal 1° gennaio gestiti da Agenzia Piemonte lavoro, anche se formalmente ancora dipendenti di Provincia di Biella in attesa che Stato e Regione definiscano la riorganizzazione.

Non meno “epocali” sono le trasformazioni che la politica, all’interno di Provincia di Biella, sta vivendo. Su questo fronte, l’ente non spende nulla dal 2013. Oggi l’organo politico (Presidente e Consiglio) non è più di elezione diretta da parte dei cittadini, ma viene eletto dall’assemblea dei Sindaci e non riceve alcun compenso.

“Tuttavia – considera il presidente – a fronte di tutte queste trasformazioni, i servizi che l’ente continua a dover fornire sono praticamente gli stessi. Qualche rallentamento nelle attività è inevitabile e pensiamo che debba essere compreso”.

Dal punto di vista dei servizi ai cittadini – la cosa che più conta – non ci sono invece grandi cambiamenti in vista: gli uffici restano tutti nel Palazzo della Provincia (che a breve ospiterà anche i dipendenti della Regione che si trasferiranno da via Galimberti). Sotto un unico tetto quindi gli utenti potranno trovare gli uffici regionali e quelli provinciali.

Questa operazione ha reso necessaria una consistente riorganizzazione degli spazi: agli uffici regionali è quindi stata dedicata l’intera Ala ovest, mentre i provinciali si sono “compattati” nelle restanti aree. 

Qualche disagio nelle prossime settimane potrebbe esserci per gli utenti a causa della nuova disposizione interna degli uffici. Ce ne scusiamo in anticipo e faremo il possibile per dare informazioni precise riguardo a eventuali cambi di numeri telefonici o di posta elettronica attraverso i nostri canali di comunicazione.

Un nome nuovo, Ente di Area vasta, e la riorganizzazione di uffici e servizi.

Queste le novità che il 2016 ha portato alla Provincia di Biella: una nuova definizione amministrativa e organico dimezzato rispetto al 2014, come prescritto dalla legge Delrio. In estrema sintesi, è la situazione di Provincia di Biella, o Ente di Area vasta.

“Ma non si tratta solo di numeri o cambi di nome – sottolinea il presidente Emanuele Ramella Pralungo –, la riforma ha inciso la struttura fondante dell’ente, modificandola radicalmente a partire dalle modalità di elezione del consiglio e del presidente, oggi eletti dall’assemblea dei sindaci”. 

Le province non sono state abolite, sono state trasformate e riorganizzare i servizi mantenendone l’efficienza, pur con il personale ridotto al minimo, è un impegno costante e sostanziale.

I dipendenti, da 240 nel 2008 e 190 nel 2014, nel 2016 sono scesi a 97, senza esuberi, visto che l’ente era già storicamente “parsimonioso” di personale. 

Come è avvenuta allora tale drastica riduzione?

Al netto di pensionamenti e trasferimenti presso altri enti, i lavoratori trasferiti alla Regione Piemonte sono 31, distribuiti nei servizi ritornati in capo all’ente regionale: Assistenza infanzia, handicappati e altri servizi sociali, Agricoltura, Politiche attive del lavoro, Formazione professionale, diritto allo studio e orientamento, Valorizzazione beni di interesse storico artistico e altre attività culturali.

Altre 16 persone sono in carico alla Regione Piemonte, ma lavoreranno per Provincia di Biella nei servizi: Caccia e pesca nelle acque interne, Tutela e valorizzazione risorse energetiche, Servizi di protezione civile, Servizi sociali, Industria, commercio e artigianato, Formazione professionale, diritto allo studio e orientamento, Turismo, Autorizzazioni e organizzazione reti trasporti. A queste si aggiungono i 9 dipendenti della vigilanza in materia di Caccia e pesca, Acque e rifiuti.

Per quanto riguarda il Centro per l’Impiego, i servizi dedicati al lavoro e i 14 dipendenti che lo svolgono sono dal 1° gennaio gestiti da Agenzia Piemonte lavoro, anche se formalmente ancora dipendenti di Provincia di Biella in attesa che Stato e Regione definiscano la riorganizzazione.

Non meno “epocali” sono le trasformazioni che la politica, all’interno di Provincia di Biella, sta vivendo. Su questo fronte, l’ente non spende nulla dal 2013. Oggi l’organo politico (Presidente e Consiglio) non è più di elezione diretta da parte dei cittadini, ma viene eletto dall’assemblea dei Sindaci e non riceve alcun compenso.

“Tuttavia – considera il presidente – a fronte di tutte queste trasformazioni, i servizi che l’ente continua a dover fornire sono praticamente gli stessi. Qualche rallentamento nelle attività è inevitabile e pensiamo che debba essere compreso”.

Dal punto di vista dei servizi ai cittadini – la cosa che più conta – non ci sono invece grandi cambiamenti in vista: gli uffici restano tutti nel Palazzo della Provincia (che a breve ospiterà anche i dipendenti della Regione che si trasferiranno da via Galimberti). Sotto un unico tetto quindi gli utenti potranno trovare gli uffici regionali e quelli provinciali.

Questa operazione ha reso necessaria una consistente riorganizzazione degli spazi: agli uffici regionali è quindi stata dedicata l’intera Ala ovest, mentre i provinciali si sono “compattati” nelle restanti aree. 

Qualche disagio nelle prossime settimane potrebbe esserci per gli utenti a causa della nuova disposizione interna degli uffici. Ce ne scusiamo in anticipo e faremo il possibile per dare informazioni precise riguardo a eventuali cambi di numeri telefonici o di posta elettronica attraverso i nostri canali di comunicazione.

 

Nella foto il presidente provinciale Emanuele Ramella Pralungo

Seguici sui nostri canali