Così abbiamo soccorso i due amici sul Bo
La lettera di precisazione del Soccorso alpino a firma del capodelagazione Claudio Negro in merito al recupero dei due dispersi milanesi su una delle montagne biellesi più amate.

Così abbiamo soccorso i due amici sul Bo. Il Soccorso alpino biellese con il suo coordinatore Claudio Negro in prima linea, ha voluto inviare a tutti gli organi di informazione un comunicato stampa per precisare come si è svolto il recupero dei due ragazzi che lunedì scorso si sono persi sulle pendici della Cima di Bo per colpa della fitta nebbia che rendeva difficile la visuale.
Riceviamo e pubblichiamo:
"Intervento di soccorso svolto nelle date del 25/6 e 26/6 zona Monte Bo In data 25 giugno alle 19,15 riceviamo una telefonata da parte del sig. G.R. nonno di B.L che ci segnala la difficoltà di rientro a valle del nipote e di un amico compagno di gita. I due giovani, con l’intento di raggiungere la cima del Monte Bo partono da Montesinaro, ma causa dell’addensarsi di una improvvisa forte nebbia, si trovano in difficolta durante il rientro. Il nonno riferisce che i due giovani sono perfettamente equipaggiati per trascorrere la notte all’aperto ma a titolo precauzionale ci avvisa della situazione. Come facciamo comunemente in queste situazione, avvalendoci dei nostri volontari con forte conoscenza del territorio, ci attiviamo e ci dirigiamo nella zona, pronti ad intervenire in caso di evoluzione negativa dell’evento.
L'inizio delle ricerche
Nella zona di Montesinaro, organizziamo un Punto di Coordinamento gestito dal responsabile di Valle. Avvisiamo la nostra Centrale Operativa di Grugliasco (TO) che predispone il sistema di geolocalizzazione SMS Locator in dotazione al Soccorso Alpino Nazionale, sistema ad alta precisone che rileva la posizione del cellulare della persona in difficoltà. Il responsabile del Punto di Coordinamento avvisa le forze dell’ordine e organizza una squadra veloce che a titolo precauzionale, si avvia verso la cima del Monte Bo Raggiunta l’Alpe Giassit la squadra si divide in due e sempre a titolo precauzionale, la prima prosegue e raggiunge la cima del Monte Bo intorno alla mezzanotte, mentre la seconda si ferma e predispone una zona d’accoglienza, sfruttando una baita di proprietà di un Volontario del Soccorso Alpino.
Continuano le ricerche
Durante la notte, il responsabile del Punto di Coordinamento continua ad organizzare squadre di supporto alle prime che sempre a titolo precauzionale portano indumenti e viveri nella zona dell’Alpe Giassit. Purtroppo, nella zona bassa, la visibilità rimane quasi nulla, mentre sulla cima del Monte Bo il celo è terso e la visibilità è ottima. Nella mattinata del 26/6 una squadra dei VVF, raggiunto il Punto di Coordinamento gestito dal responsabile di Valle del Soccorso Alpino si unisce alle forze in campo. Il responsabile della squadra VVF, valutata la situazione decide di far partire un elicottero dalla base VVF di Torino, che sfortunatamente a causa della scarsa visibilità nella zona, non potrà eseguire la sua missione.
Avvistati i due ragazzi
Contemporaneamente dalla vicina Delegazione Valsesiana parte una squadra veloce che raggiunge il Colle del Croso, ottimo punto di osservazione del versante nord del Monte Bo. Intorno alla metà della mattina del 26/6 in un momento della visibilità (classico buco di sereno nella nebbia) la squadra di stanza all’Alpe Giassit, avvista i ragazzi lungo la creta che sale dalla Bergamasca verso gli Altari. I giovani vengono raggiunti e riaccompagnati a valle presso il Punto di Coordinamento. Un plauso al nonno G.R. che con il suo comportamento e la Sua saggezza, ci ha permesso di essere presenti sul posto pronti ad ogni evenienza.
I ringraziamenti
Un ringraziamento al Soccorso Alpino Valsesiano e ai VVF per la loro disponibilità e professionalità che unendosi alle nostre forze hanno contribuito a dimostrare come le sinergie tra Enti aumentano la sicurezza e la prevenzione del nostro meraviglioso territorio".