Coronavirus, ora c'è un comitato di monitoraggio per la Fase 2
Studierà l'evolversi della situazione e preverrà l'insorgenza di nuovi focolai.
Coronavirus, ora c'è un comitato di monitoraggio per la Fase 2. Studierà l'evolversi della situazione e preverrà l'insorgenza di nuovi focolai.
Coronavirus, ora c'è un comitato di monitoraggio
Acquisire informazioni indispensabili per capire l’evolversi della situazione e prevenire la diffusione di nuovi contagi è l’obiettivo che si è posto, nel corso delle prima riunione svoltasi in videoconferenza nella serata di ieri, il Comitato istituzionale per il monitoraggio della Fase2 costituito dalla Giunta regionale, su indicazione del presidente Alberto Cirio.
Un confronto costante con il territorio per acquisire, ogni tre giorni, le informazioni sugli effetti dell’attenuazione delle misure di contenimento contro il Coronavirus sia in termini di ripresa delle attività che di valutazione della regolarità dei processi e di correlazione con gli aspetti sanitari.
Questo lavoro di monitoraggio capillare della Fase 2 affiancherà quello sanitario, seguito direttamente dall’Unità di crisi e dall’Assessorato alla Sanità in interfaccia con il Ministero della Salute.
Il Comitato istituzionale opererà in coordinamento con le Prefetture piemontesi e con il supporto scientifico e metodologico dell’Ires. Il Gruppo è presieduto dal vicepresidente della Regione, Fabio Carosso, che ne coordina i lavori, dal presidente di Ires Piemonte, quale Segretario, e da un rappresentante dell’Unità di Crisi regionale. Inoltre, coinvolge i sindaci dei Comuni capoluogo, i presidenti delle Province, i rappresentanti delle associazioni degli enti locali e delle aziende sanitarie in coordinamento con le Prefetture piemontesi. Partecipano ai lavori anche i capigruppo del Consiglio regionale.
Per raggiungere il suo scopo, il Comitato si è posto una precisa linea operativa. Come riassume il vicepresidente Carosso “Monitoreremo, sia a livello delle singole aree provinciali che regionale nel suo complesso, come si sta evolvendo la situazione economica e sanitaria, alla luce della progressiva riapertura delle attività produttive e dell’aumento dello spostamento delle persone, in modo da individuare come si suddividono gli eventuali nuovi contagi per categorie sociali e produttive, ed intuire dove e perché si potrebbero verificare zone o settori sui quali concentrare l’attenzione per evitare una nuova chiusura”.
Per questo motivo i dati verranno inviati all’Ires, che provvederà alla redazione di un rapporto settimanale. A carattere periodico tutti i componenti si incontreranno per via telematica per analizzare la situazione e suggerire le disposizioni che si potrebbero rendere necessarie.
Alla riunione di insediamento di ieri erano collegati in videoconferenza il Prefetto di Torino, Claudio Palomba, i sindaci di Torino, Novara e Cuneo, i presidenti delle Province di Alessandria, Asti, Novara e Biella e di Ires Piemonte, i capigruppo del Consiglio regionale e il commissario straordinario per l’emergenza Covid Vincenzo Coccolo e il responsabile dell’ufficio di coordinamento legale dell’area giuridica dell’Unità di Crisi, Antonio Rinaudo.
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