Condannato a sei anni per la super eroina

Condannato a sei anni per la super eroina
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Era stato arrestato a marzo dopo che i finanzieri lo avevano trovato in possesso di tre etti di super eroina, nascosti nelle mutande, una nuova droga contenente quale elemento psicoattivo principale la molecola di uno stupefacente di ultima generazione noto come “molecola killer”. L’altro giorno, davanti al giudice dell’udienza preliminare, Riccardo Machetti, 29 anni, di Biella (difeso dall’avvocato Andrea Ventura), è stato condannato con giudizio immediato a una pena di sei anni di reclusione più 20mila euro di multa per l’accusa di spaccio di droga aggravato. 
Il controllo e l’arresto da parte della Guardia di finanza era avvenuto il 25 marzo scorso. Secondo l’accusa, con quel quantitativo di “super eroina”, si sarebbero potute ricavare 1.580 dosi medie droganti. L’arresto dell’imputato è avvenuto nel contesto di un’operazione condotta dalle Fiamme biellesi denominata “Free Chiavazza” dal nome del quartiere dove si sarebbe concentrata l’attività di spaccio. Secondo i finanzieri, Machetti si sarebbe rifornito dello stupefacente nel Milanese per poi spacciarlo a Biella nelle serate della movida. La capobanda sarebbe stata una ragazza di appena 23 anni, origini rumene, di Chiavazza, che prima d’ora non aveva mai avuto alcun problema con la giustizia. In tutto, nel contesto della maxi operazione, sono finiti in manette undici giovani tra italiani, marocchini e rumeni. Altre quattordici persone sono state denunciate e settanta sono risultati gli assuntori identificati. Tutti gli indagati verranno processati nei prossimi mesi con riti differenti. Quatto persone, infine, erano state trovate drogate alla guida di un’auto e la loro patente era stata ritirata. 
L’indagine, condotta a dagli uomini della sezione Mobile del Nucleo di Polizia tributaria, aveva portato al sequestro di oltre mezzo chilo di droga tra eroina, cocaina e 1600 dosi di monoacetilmorfina, (per un valore di circa 40mila euro), di una pistola semiautomatica, quattro proiettili, oltre che denaro contante, materiale per il taglio e il confezionamento delle dosi, bilancini di precisione, sim card e smartphone utilizzati per organizzare lo spaccio. 
V.Ca. 

Era stato arrestato a marzo dopo che i finanzieri lo avevano trovato in possesso di tre etti di super eroina, nascosti nelle mutande, una nuova droga contenente quale elemento psicoattivo principale la molecola di uno stupefacente di ultima generazione noto come “molecola killer”. L’altro giorno, davanti al giudice dell’udienza preliminare, Riccardo Machetti, 29 anni, di Biella (difeso dall’avvocato Andrea Ventura), è stato condannato con giudizio immediato a una pena di sei anni di reclusione più 20mila euro di multa per l’accusa di spaccio di droga aggravato. 
Il controllo e l’arresto da parte della Guardia di finanza era avvenuto il 25 marzo scorso. Secondo l’accusa, con quel quantitativo di “super eroina”, si sarebbero potute ricavare 1.580 dosi medie droganti. L’arresto dell’imputato è avvenuto nel contesto di un’operazione condotta dalle Fiamme biellesi denominata “Free Chiavazza” dal nome del quartiere dove si sarebbe concentrata l’attività di spaccio. Secondo i finanzieri, Machetti si sarebbe rifornito dello stupefacente nel Milanese per poi spacciarlo a Biella nelle serate della movida. La capobanda sarebbe stata una ragazza di appena 23 anni, origini rumene, di Chiavazza, che prima d’ora non aveva mai avuto alcun problema con la giustizia. In tutto, nel contesto della maxi operazione, sono finiti in manette undici giovani tra italiani, marocchini e rumeni. Altre quattordici persone sono state denunciate e settanta sono risultati gli assuntori identificati. Tutti gli indagati verranno processati nei prossimi mesi con riti differenti. Quatto persone, infine, erano state trovate drogate alla guida di un’auto e la loro patente era stata ritirata. 
L’indagine, condotta a dagli uomini della sezione Mobile del Nucleo di Polizia tributaria, aveva portato al sequestro di oltre mezzo chilo di droga tra eroina, cocaina e 1600 dosi di monoacetilmorfina, (per un valore di circa 40mila euro), di una pistola semiautomatica, quattro proiettili, oltre che denaro contante, materiale per il taglio e il confezionamento delle dosi, bilancini di precisione, sim card e smartphone utilizzati per organizzare lo spaccio. 
V.Ca. 

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