Comune contro cittadino per la... neve

Comune contro cittadino per la... neve
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Nel braccio di ferro giudiziario tra cittadino e amministrazione comunale, stavolta ha vinto su tutta la linea il cittadino. Il buon senso e la ricerca di una conciliazione tra le parti, non hanno purtroppo prevalso. A stabilire torto e ragione, ci ha pensato un giudice di Tribunale, Iolanda Villano. Accusato di interruzione di pubblico servizio continuata - in questo caso lo sgombero della neve dalle strade -, Giovanni Zanetto, 55 anni,  di Biella, con una proprietà anche a Torrazzo dove si sono svolti i fatti contestati nel capo d’imputazione, è stato assolto con la formula «perché il fatto non sussiste». 

Di anni ce ne sono voluti parecchi considerato che il contenzioso risale agli inverni del 2009 e del 2010. Tutto è cominciato per colpa della vecchia lama dello spazzaneve comunale che, ad ogni passaggio durante le operazioni di sgombero in un tratto di strada molto stretto, sospingeva, in quanto inclinata, i cumuli di neve in un terreno di proprietà dell’imputato e in prossimità dell’accesso che porta all’abitazione di un altro residente. Apriti cielo. Stando a quanto emerso nel corso del dibattimento, l’imputato (difeso dall’avvocato Giorgio Triban) non aveva assolutamente gradito che il mezzo condotto dal vigile, cantoniere nonché messo comunale di Torrazzo (che spargeva tra l’altro sale, sabbia e antigelo),  spostasse la neve dalla strada alla sua proprietà. Così, ogni volta, con pala e di oli di gomito, spostava nuovamente la neve in mezzo alla strada. Era così sorto un conflitto non da poco tra imputato e vigile, il quale, tra l’altro, lamentava il fatto di sforare sull’orario di lavoro e di non avere gli straordinari pagati in quanto le casse comunali erano vuote. Per pagare un legale, però, l’amministrazione i soldi li aveva trovati. Il Comune, infatti, per affrontare il processo contro il cittadino, non aveva esitato, attraverso un’apposita delibera, a costituirsi parte civile, nominando quale proprio rappresentante l’avvocato Christian Aimaro di Biella.

La situazione si era risolta già l’anno dopo con l’acquisto di una nuova lama per lo spazzaneve che non sospingeva più i cumuli sul terreno dell’imputato. E’ stato il sindaco di allora, Rinaldo Giovanni Finotto, a confermarlo durante il processo dal banco dei testimoni: «Abbiamo sostituito la lama per usura...», ha spiegato. «Non per le lamentele dello Zanetto?», ha domandato il giudice. «No, assolutamente, per usura», ha replicato l’ex sindaco. Amaro l’ulteriore commento del giudice: «Si poteva anche fare: se il cittadino di lamenta di una cosa non è detto che il sindaco non debba andargli incontro...».

Valter Caneparo

Nel braccio di ferro giudiziario tra cittadino e amministrazione comunale, stavolta ha vinto su tutta la linea il cittadino. Il buon senso e la ricerca di una conciliazione tra le parti, non hanno purtroppo prevalso. A stabilire torto e ragione, ci ha pensato un giudice di Tribunale, Iolanda Villano. Accusato di interruzione di pubblico servizio continuata - in questo caso lo sgombero della neve dalle strade -, Giovanni Zanetto, 55 anni,  di Biella, con una proprietà anche a Torrazzo dove si sono svolti i fatti contestati nel capo d’imputazione, è stato assolto con la formula «perché il fatto non sussiste». 

Di anni ce ne sono voluti parecchi considerato che il contenzioso risale agli inverni del 2009 e del 2010. Tutto è cominciato per colpa della vecchia lama dello spazzaneve comunale che, ad ogni passaggio durante le operazioni di sgombero in un tratto di strada molto stretto, sospingeva, in quanto inclinata, i cumuli di neve in un terreno di proprietà dell’imputato e in prossimità dell’accesso che porta all’abitazione di un altro residente. Apriti cielo. Stando a quanto emerso nel corso del dibattimento, l’imputato (difeso dall’avvocato Giorgio Triban) non aveva assolutamente gradito che il mezzo condotto dal vigile, cantoniere nonché messo comunale di Torrazzo (che spargeva tra l’altro sale, sabbia e antigelo),  spostasse la neve dalla strada alla sua proprietà. Così, ogni volta, con pala e di oli di gomito, spostava nuovamente la neve in mezzo alla strada. Era così sorto un conflitto non da poco tra imputato e vigile, il quale, tra l’altro, lamentava il fatto di sforare sull’orario di lavoro e di non avere gli straordinari pagati in quanto le casse comunali erano vuote. Per pagare un legale, però, l’amministrazione i soldi li aveva trovati. Il Comune, infatti, per affrontare il processo contro il cittadino, non aveva esitato, attraverso un’apposita delibera, a costituirsi parte civile, nominando quale proprio rappresentante l’avvocato Christian Aimaro di Biella.

La situazione si era risolta già l’anno dopo con l’acquisto di una nuova lama per lo spazzaneve che non sospingeva più i cumuli sul terreno dell’imputato. E’ stato il sindaco di allora, Rinaldo Giovanni Finotto, a confermarlo durante il processo dal banco dei testimoni: «Abbiamo sostituito la lama per usura...», ha spiegato. «Non per le lamentele dello Zanetto?», ha domandato il giudice. «No, assolutamente, per usura», ha replicato l’ex sindaco. Amaro l’ulteriore commento del giudice: «Si poteva anche fare: se il cittadino di lamenta di una cosa non è detto che il sindaco non debba andargli incontro...».

Valter Caneparo

 

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