La festa dell’Adunata Nazionale degli Alpini di maggio, che aveva portato in città migliaia di visitatori, si è conclusa con un episodio amaro per un commerciante. L’uomo, al termine di tre giornate di intenso lavoro con i suoi stand di ristorazione, è stato derubato dell’incasso: circa 15mila euro in contanti, oltre a documenti, carte di credito e assegni bancari.


Colpo grosso all’Adunata
Il furto è avvenuto la sera del 12 maggio, quando l’esercente stava lasciando Biella a bordo del suo furgone frigorifero. Durante il tragitto ha notato un movimento anomalo del mezzo e, fermatosi per controllare, ha scoperto che uno pneumatico era stato forato. Proprio in quel momento, il rumore di uno sportello che si chiudeva ha attirato la sua attenzione: voltandosi, ha visto un uomo allontanarsi rapidamente e salire su un SUV, che è partito a tutta velocità in direzione del centro cittadino con più persone a bordo. Poco dopo la drammatica scoperta: lo zaino con l’intero incasso era sparito.
La denuncia ai Carabinieri
La denuncia immediata ha dato avvio alle indagini dei Carabinieri della Compagnia di Biella, che hanno passato al setaccio le registrazioni delle telecamere di sorveglianza. Proprio da quelle immagini è emerso un SUV compatibile con la descrizione fornita dalla vittima: il veicolo non solo era presente sul luogo del furto, ma era stato ripreso mentre seguiva il furgone della vittima già nei minuti precedenti al colpo, con movimenti tipici di un pedinamento.
Il tentativo di depistare le indagini e il ritrovamento dei presunti responsabili
L’auto era stata noleggiata con documenti falsi, un dettaglio che non ha fermato le indagini. Attraverso ulteriori accertamenti, i militari sono riusciti a risalire agli autori: due uomini di 38 e 45 anni, entrambi pregiudicati e residenti fuori dal Piemonte. Per loro è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Biella con l’accusa di furto aggravato in concorso. Le indagini, coordinate dall’autorità giudiziaria, proseguono per accertare la presenza di eventuali complici. Come ricorda la nota dell’Arma, gli indagati si trovano ancora nella fase delle indagini preliminari e devono essere considerati innocenti fino a una condanna definitiva.