Carcere di Biella, detenuto ferisce due agenti e dà fuoco alla propria cella
UILPA Polizia Penitenziaria ha denunciato i fatti avvenuti nella Casa Circondariale di Biella durante le festività di Pasqua
Sono state festività di Pasqua di difficoltà per il personale di Polizia Penitenziaria del carcere di Biella. La denuncia dei gravi fatti messi in atto da uno dei detenuti, che ha dato fuoco alla propria cella e ferito due agenti, è stata fatta tramite una lettera aperta dall'UILPA Polizia Penitenziaria, Segreteria regionale Piemonte, a firma del segretario generale Marco Missimei, che pone l'accento sui "livelli catastrofici" degli istituti penitenziari italiani, sempre carenti per quanto riguarda il personale.
La lettera aperta
In questo periodo di festa dove tutte le famiglie normali si riuniscono per santificare la Santa Pasqua, c'è chi invece deve garantire l'ordine e la sicurezza negli Istituti Penitenziari. Mentre ancora si leggono i messaggi di auguri che per prassi arrivano da chi è demandato a garantire che ogni lavoratore sia tutelato e protetto durante il compimento del suo mandato, invece come sempre accade il contrario. La vigilia di pasqua nell'Istituto biellese si è perpetuato l'ennesimo fallimento dell'Amministrazione Penitenziaria, perché di questo si tratta, di un ripetersi di fallimenti che l'Amministrazione Penitenziaria impotente archivia sulle spalle del personale di Polizia Penitenziaria.
Da anni negli Istituti penitenziari italiani, costretti da una carenza di personale che ha raggiunto livelli catastrofici, nel silenzio assenso dei vertici, con una conveniente interpretazione della sentenza Torreggiani, i detenuti venivano lasciati circolare liberi nelle sezioni detentive per otto ore al giorno. Ma con il cambiare dei governi cambiano le menti dei dirigenti e quindi all'improvviso senza dare direttive adeguate e il commisurato supporto operativo, hanno pensato bene che i detenuti devono essere chiusi e non liberi di circolare. Ma al detenuto ristretto nella Casa Circondariale di Biella che verso le ore 14 del 30 Marzo, non era d'accordo ed ha cominciato a destabilizzare la giornata, creando forti tensioni, fino ad incendiare la propria camera, rendendola inagibile. Durante lo spostamento in altra sezione lo stesso inveiva contro tutti i poliziotti che incontrava. La calma per il giorno 30 torna verso le ore 19, quando i poliziotti penitenziari biellesi hanno potuto far ritorno dalle proprie famiglie, dopo un servizio cominciato alle ore 8.
Lo stesso detenuto il primo aprile, giorno di Pasquetta, ha pensato bene di santificare la festa, sempre verso le ore 14, va di nuovo in incandescenza, infierendo contro il personale intervenuto con spintoni e sputi, fino a quando con una gamba di un tavolino riesce a spedire due Agenti al Pronto Soccorso.
Tutto questo è avvenuto nella Casa Circondariale di Biella, che come quasi tutti gli Istituti Penitenziari italiani, soffre di una carenza di organico che non consente agli operatori di lavorare in sicurezza, ma che comunque nonostante tutto, questo personale continua, con immane sacrificio ad operare, pur sapendo che nessuno garantisce la dovuta tutela, anzi si lavora con la spada di Damocle sulla testa, come dimostrano le tante vicende giudiziarie che hanno coinvolto decine e decine di appartenenti alla Polizia Penitenziaria di Biella, di cui si da sempre un notevole risalto mediatico, mentre non succede quando la Polizia Penitenziaria lavora fino a 12 ore al giorno, quando continuamente salva vite all'interno degli Istituti o quando, troppo spesso, viene aggredita e umiliata. Finché non sarà chiaro ad ogni livello, che la Polizia Penitenziaria all'interno degli Istituti rappresenta lo Stato, e come tale deve essere trattata e che l'unico rimedio alle tante problematiche è l'assunzione di personale, purtroppo la situazione dell'Istituto di Biella, come quella di tutti gli Istituti, non migliorerà.