Proteste in vista

Carcere di Biella: “Agenti allo stremo, operano tra umiliazioni e caricati di lavoro”

Questa la denuncia delle Organizzazioni Sindacali SiNAPPe, Osapp e Uil.

Carcere di Biella: “Agenti allo stremo, operano tra umiliazioni e caricati di lavoro”
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Questa la denuncia delle Organizzazioni Sindacali SiNAPPe, Osapp e Uil.

La posizione

Le organizzazioni sindacali denunciano “lo stravolgimento dell’organizzazione del lavoro operato in maniera arbitraria presso l’Istituto biellese da parte della Direzione, sovraccarica di oneri e responsabilità il personale di Polizia Penitenziaria oltre ogni limite; basti citare ad esempio che una singola unità è costretta a gestire, da sola, circa 100 detenuti per ogni piano detentivo!”.

I precedenti

“A nulla è servito l’allarme urlato dai Sindacati, ulteriore motivo che ci ha portato a diffidare l’Amministrazione, visto che si è giunti purtroppo a quegli eventi di cui non avremmo voluto scrivere ma che, ahi noi, la predetta situazione aveva palesemente preannunciato.

E’ accaduto così che lo scorso 26 febbraio, in due momenti diversi, due poliziotti impegnati nel loro compito, sono stati vilmente aggrediti da due detenuti di origine magrebina; nel primo caso il detenuto ha reagito all’invito del collega di spostarsi dal cancello principale sputandogli in faccia e, l’attacco sarebbe potuto degenerare, considerato che il detenuto parrebbe avesse a seguito un arma impropria artigianale.

Intervenute altre due unità, immediatamente allertate al fine di garantire l’ordine e la sicurezza, un altro detenuto senza alcun apparente motivo, colpiva con diversi pugni al volto uno dei due poliziotti, causandogli 3 giorni di prognosi. Si evidenzia il fatto che lo stesso ristretto, circa tre mesi fa, aveva cercato di accecare un altro collega, infilandogli una penna in un occhio.

La conclusione

“Questi episodi, insieme a tanti altri disagi lavorativi, hanno reso “il vaso colmo”, il personale di Polizia penitenziaria è fisicamente e psicologicamente esausto! Sfiancato dai continui, ripetuti, impuniti attacchi subiti sotto forma di insulti, umiliazioni, calci e pugni da parte dei detenuti.

Spossato dai turni massacranti e dai sovraccarichi di lavoro affrontati a causa della latente carenza di organico e demotivato da un’Amministrazione che attua un’organizzazione del lavoro assolutamente inappropriata e intollerabile, incurante del rischio ogni giorno corso da uomini e donne in divisa blu “buttati allo sbaraglio” in prima linea contro una popolazione detenuta indipendente e senza timore dei regolamenti e della rieducazione che il carcere deve fornire come priorità per il reinserimento sociale.

Un Istituto penitenziario che si distingue quale casa di reclusione, circondariale e casa lavoro, combinando così detenuti ergastolani con indagati, protetti per reati di riprovazione sociale con tossicodipendenti ed infine internati sottoposti a misura di sicurezza che,

Dovrebbero, attraverso la casa lavoro, adoperarsi per ravvedersi ai fini della revisione della pericolosità sociale loro attribuita: restrizioni, prescrizioni e distinzioni che risultano di difficile attuazione atteso il risicato numero di unità di Polizia Penitenziaria e le progettualità attuate,  soprattutto in ordine agli internati che spesso girovagano per l’istituto destando difficoltà operative e organizzative nella routine quotidiana.

Auspicando pertanto in un immediato intervento da parte delle Autorità competenti in ordine ad un nuovo riassetto detentivo della Casa Circondariale di Biella, ed una revisione della pianta organica della Polizia Penitenziaria biellese, queste OO.SS. si riservano di attivare ogni utile forma di protesta presso le diverse sedi istituzionali, al fine di vedere il personale tutelato e salvaguardato nei propri diritti, oltre ai grevi doveri istituzionali espletati”.​

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