Nel paradiso della pesca

"Carabinieri, c'è una barca a motore nella diga di Masserano". Ma era il gestore

Il bacino si è trasformato in un'oasi naturale per la tutela di esemplari come il luccio italico e la carpa.

"Carabinieri, c'è una barca a motore nella diga di Masserano". Ma era il gestore
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"Carabinieri, c'è una barca a motore nella diga".

Una telefonata sospetta

Ma era il gestore. Hanno telefonato ai Carabinieri forestali di Pray Biellese infomandoli che qualcuno stava solcando senza autorizzazione le acqua del lago di Piano  - formato dall'invaso della diga di Masserano sul torrente Ostola - con una barca a motore. E' accaduto ieri intorno, 10 settembre, intorno a mezzogiorno. I militari sono arrivati, ma non hanno più trovato nessuno.

Era il gestore

In realtà si trattava del gestore dell'invaso, Andrea Cerreia Varale (nella foto), che, per combinazione, quando i carabinieri sono arrivati, era appena sceso a casa per il pranzo dopo aver dato assistenza ai pescatori che occupano le piazzole del carpfishng, una disciplina che attira sempre più appassionati sia per la taglia dei pesci che vengono pescati (alcuni esemplari superato venti chili e, ovviamente, vengono trattati con ogni cura e poi rilasciati), sia per il contatto estremo con la natura.

Ringrazio i Carabinieri

"Non so chi possa aver scomodato le forze dell’ordine richiedendo un intervento straordinario per un fatto del genere e mi spiace che i militari abbiano dovuto distogliere il loro impegno dai lavori più urgenti che devono necessariamente avere una priorità. Ringrazio pubblicamente il comandante della stazione dei Carabinieri forestali di Pray per la disponibilità dimostrata questa mattina nel nostro confronto telefonico", riporta in un comunicato Cerreia Varale che quattro anni fa si è aggiudicato il bando per la gestione della pesca nel Lago delle Piane, indetto dal Corsorzio di Bonifica della Baraggia Biellese e Vercellese, che possiede la concessione delle acqua del bacino.

Trasformato in un paradiso

Da quel giorno, il lago è stato tasformato grazie ad Andre Cerreia Varale, al padre Vanni (in primo e il secondo da sinistra nella foto con un amico carpista) e a un gruppo di amici e amanti di quel luogo, in una sorta di paradiso della pesca invidiato e apprezzato in tutta la penisola, ma anche per chi volesse solamente trascorrere qualche ora in mezzo alla natura in una delle aree attrezzate approntate intorno al bacino artificiale.

La stagione della pesca non è ancora finita

"Ci spiace pensare - scrive ancora Cerreia Varale - che qualcuno possa cercare di infangare con ogni mezzo quanto di buono è stato fatto in questi quattro anni. Sono i fatti che parlano, non le parole. Nel contempo colgo l’occasione per salutare e rassicurare tutti i nostri supporter: la stagione di pesca non è ancora finita! Splendide carpe, fantastici persici e rari lucci italici vi aspettando per farvi passare momenti di relax e spensieratezza sulle sponde della fantastica diga di Masserano".

Un posto speciale per il luccio italico

Un "italico" pescato da Stefano Lacchia al Lago di Piano formato grazie allo sbarramento della diga di Masserano. Anche questo luccio è stato rilasciato

Quel luogo si è ormai trasformato in un’oasi unica in Italia sia per la pesca in generale sia per la tutela di un pesce incredibile e stupendo come il luccio italico (Esox Flaviae) che in quelle acque ha trovato un habitat perfetto (nella foto un esemplare poi rilasciato). Senza contare i grossi blackbass, i persici reali, carpe, tinche e altri splendidi esemplari che, grazie ai Cerreia Varale e ai suoi amici, hanno trovato un luogo adatto alla loro tutela

 

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