Cancelleria intasata: ore di coda e proteste
E’ scoppiata la protesta di impiegate e avvocati in coda da ore, ieri mattina, davanti allo “sportello unico” della cancelleria civile. Alle 13 una delle due impiegate si è affacciata sulla soglia dell’ufficio e si è rivolta ai presenti stipati nel cortiletto interno: «E’ già l’una, d’ora in poi riceviamo solo il deposito degli atti - ha spiegato sconsolata -. Voi siete una marea e noi non ce la possiamo fare a ricevervi tutti...». In effetti il display segnalava il turno di chi aveva il numero 7. Mentre l’ultimo in coda aveva il numero 68... Organizzazione. Lo “sportello unico” è stato istituito dal dirigente “reggente” del Tribunale di Biella, Valerio Tenga, titolare a Torino e applicato una sola volta alla settimana a Biella, che ieri era al suo ultimo giorno di lavoro. Per la gioia degli avvocati con i quali da mesi era in corso una diatriba al calor bianco sia per le scelte organizzative attuate dal dirigente sia per una mail che Tenga aveva inviato al personale e che indicava i legali come una casta che gode di favori e protezioni a ben altri livelli e che godrebbe di presunti favoritismi rispetto ai cittadini. Apriti cielo. Il primo a tuonare contro Tenga era stato l’avvocato ed ex parlamentare Sandro Delmastro (che ieri ha proposto una “cena di ringraziamento e di festeggiamento” a colleghi e impiegati) seguito a ruota da una buona parte di colleghi tra i quali lo stesso presidente dell’Ordine degli avvocati, Domenico Duso («Le scelte organizzative di Tenga hanno creato solo confusione. Invece di migliorare l’efficienza, tali scelte l’hanno peggiorata, oltre ad aver creato malumore », aveva dichiarato).
La protesta. Lo “sportello unico” è proprio una delle scelte che non piace a nessuno. E ieri mattina si è visto. In quell’ufficio la buona volontà delle impiegate non basta. Sarebbe come pretendere di far passare l’acqua di un torrente da un tubicino. Impossibile. Prima c’erano le cancellerie “cause civili”, “lavoro-sfratti-locazioni”, “volontaria giurisdizione”, “sentenze e decreti ingiuntivi”, “asseverazioni”, ognuna con i propri impiegati. Ora ce n’è una sola a raggrupparle tutte. Di indipendenti - per fortuna - ci sono ancora le cancellerie “esecuzioni immobiliari”, “fallimenti” ed “esecuzioni mobiliari”.
L’attesa. Lo stop anticipato di ieri dello “sportello unico” ha creato non pochi problemi a molti studi legali con atti in scadenza o con clienti in attesa di formule esecutive che non potranno essere attuate con urgenza. E potrebbe rappresentare il primo di tanti problemi causati da un’organizzazione che non piace a nessuno e dall’incredibile carenza di personale. Il malumore in tribunale è tanto e non passa giorno che non si manifesti. A tutti è comunque ben chiaro che non è colpa del poco personale rimasto, il quale, più di così, non è in grado di fare.
Valter Caneparo