Cacciatore spara e uccide un labrador

Cacciatore spara e uccide un labrador
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Ha sparato col fucile da caccia alla testa di un labrador e lo ha ucciso mentre si stava azzuffando con il setter femmina del suo compagno di battuta. Accusato del reato di uccisione di animali con l’aggravante di averlo commesso «senza necessità», un cacciatore di Biella , Antonio Trentin, 67 anni, è stato condannato in tribunale a Ivrea a tre mesi e mezzo di reclusione con la condizionale. Dovrà inoltre risarcire i danni per le due parti civili con provvisionali di 1.500 e 3.000 euro. Il labrador era di proprietà di una donna che il biellese - il 9 dicembre 2012 - aveva incontrato nei pressi di un bosco di Castelnuovo Nigra dopo che il cane si era avventato contro la cagnetta dei cacciatori. In Tribunale sono sfilati davanti al giudice la padrona del cane ucciso, 46 anni, e il suo compagno, 42 anni, entrambi di Torino. Secondo la loro ricostruzione dei fatti, durante una passeggiata nei boschi con il labrador York, la donna aveva incontrato i due cacciatori che stavano rientrando, con due cani liberi al seguito. York, pure lui senza guinzaglio, aveva iniziato ad azzuffarsi con il setter. Secondo la testimone, non era stato possibile separare i due animali, nonostante i vari tentativi di staccarli l’uno dall’altra.Così ad un certo punto, l’imputato aveva allontanato la donna per impedirle di essere azzannata, aveva puntato il fucile e sparato un colpo, che aveva ucciso il labrador. «Il mio cane non era aggressivo, non ho poi visto lesioni sul corpo dell’altro animale. In seguito a quanto accaduto ho perso il sonno, vivo in agitazione e rivedo sempre quella scena terribile», ha raccontato la donna. Determinante par la condanna la testimonianza della guardia zoofila che quel giorno era intervenuta e che aveva confermato l’assenza di ferite e di sangue sul collo del setter.Opposto il racconto dei due cacciatori , i quali hanno riferito di essersi sentiti attaccati da York, che aveva aggredito la setter femmina di uno dei due, al punto che avevano temuto per la vita della cagnetta. Pensando che il cane potesse rivolgersi anche contro di loro, Trentin aveva sparato. «Sembrava un molosso, non un labrador, ho temuto potesse aggredirmi, vedevo la cagnolina inerte, azzannata al collo», ha raccontato.R.E.B.

Ha sparato col fucile da caccia alla testa di un labrador e lo ha ucciso mentre si stava azzuffando con il setter femmina del suo compagno di battuta. Accusato del reato di uccisione di animali con l’aggravante di averlo commesso «senza necessità», un cacciatore di Biella , Antonio Trentin, 67 anni, è stato condannato in tribunale a Ivrea a tre mesi e mezzo di reclusione con la condizionale. Dovrà inoltre risarcire i danni per le due parti civili con provvisionali di 1.500 e 3.000 euro. Il labrador era di proprietà di una donna che il biellese - il 9 dicembre 2012 - aveva incontrato nei pressi di un bosco di Castelnuovo Nigra dopo che il cane si era avventato contro la cagnetta dei cacciatori. In Tribunale sono sfilati davanti al giudice la padrona del cane ucciso, 46 anni, e il suo compagno, 42 anni, entrambi di Torino. Secondo la loro ricostruzione dei fatti, durante una passeggiata nei boschi con il labrador York, la donna aveva incontrato i due cacciatori che stavano rientrando, con due cani liberi al seguito. York, pure lui senza guinzaglio, aveva iniziato ad azzuffarsi con il setter. Secondo la testimone, non era stato possibile separare i due animali, nonostante i vari tentativi di staccarli l’uno dall’altra.Così ad un certo punto, l’imputato aveva allontanato la donna per impedirle di essere azzannata, aveva puntato il fucile e sparato un colpo, che aveva ucciso il labrador. «Il mio cane non era aggressivo, non ho poi visto lesioni sul corpo dell’altro animale. In seguito a quanto accaduto ho perso il sonno, vivo in agitazione e rivedo sempre quella scena terribile», ha raccontato la donna. Determinante par la condanna la testimonianza della guardia zoofila che quel giorno era intervenuta e che aveva confermato l’assenza di ferite e di sangue sul collo del setter.Opposto il racconto dei due cacciatori , i quali hanno riferito di essersi sentiti attaccati da York, che aveva aggredito la setter femmina di uno dei due, al punto che avevano temuto per la vita della cagnetta. Pensando che il cane potesse rivolgersi anche contro di loro, Trentin aveva sparato. «Sembrava un molosso, non un labrador, ho temuto potesse aggredirmi, vedevo la cagnolina inerte, azzannata al collo», ha raccontato.R.E.B.

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