Busta a Equitalia, il sindaco: «I ritardi li hanno fatti altri»

Busta a Equitalia, il sindaco: «I ritardi li hanno fatti altri»
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BIELLA - Era innocua la polvere giallo tenue contenuta nella busta recapitata nella sede di via Addis Abeba di Equitalia che mercoledì ha fatto scattare il piano d’emergenza. Hanno infatti dato esito negativo le analisi eseguite all’Istituto Zooprofilattico di Torino sulle polveri sospette spedite per posta non solo a Biella ma anche nelle sedi di Equitalia di Aosta, Cuneo, Novara, Torino, Verbania, Genova, Imperia, La Spezia e Savona.

Marco Cavicchioli risponde a muso duro a chi polemizza su presunti ritardi nell’intervento della Protezione civile: «Appena siamo stati informati, parecchie ore dopo l’inizio dell’emergenza - spiega -, ci siamo subito attivati. In breve, grazie all’intervento in prima persona dell’assessore la Malfa, abbiamo consegnato più di cento pizze alle persone tenute in quarantena nella sede delle Poste di via Campagnè e in quella di Equitalia. Più di così non si poteva fare. I ritardi, secondo me, ci sono stati da altre parti. Possibile che ci siano volute dieci ore per analizzare un’innocua polverina e consentire a tutte quelle persone di tornare a casa?...».

Il lavoro della Task Force contro il bioterrorismo, diretta da Alessandro Dondo, è stato condotto in un laboratorio dotato di particolari misure di sicurezza, con una pressione mai registrata prima per l’arrivo in contemporanea di numerose buste contenenti polveri sospette. «Per individuare l’eventuale presenza di sostanze pericolose – afferma il Direttore dello Zooprofilattico, Maria Caramelli – abbiamo utilizzato tecniche di biologia molecolare».

Valter Caneparo

Shama Ciocchetti

Leggi di più sull'Eco di Biella di sabato 29 ottobre 2016

BIELLA - Era innocua la polvere giallo tenue contenuta nella busta recapitata nella sede di via Addis Abeba di Equitalia che mercoledì ha fatto scattare il piano d’emergenza. Hanno infatti dato esito negativo le analisi eseguite all’Istituto Zooprofilattico di Torino sulle polveri sospette spedite per posta non solo a Biella ma anche nelle sedi di Equitalia di Aosta, Cuneo, Novara, Torino, Verbania, Genova, Imperia, La Spezia e Savona.

Marco Cavicchioli risponde a muso duro a chi polemizza su presunti ritardi nell’intervento della Protezione civile: «Appena siamo stati informati, parecchie ore dopo l’inizio dell’emergenza - spiega -, ci siamo subito attivati. In breve, grazie all’intervento in prima persona dell’assessore la Malfa, abbiamo consegnato più di cento pizze alle persone tenute in quarantena nella sede delle Poste di via Campagnè e in quella di Equitalia. Più di così non si poteva fare. I ritardi, secondo me, ci sono stati da altre parti. Possibile che ci siano volute dieci ore per analizzare un’innocua polverina e consentire a tutte quelle persone di tornare a casa?...».

Il lavoro della Task Force contro il bioterrorismo, diretta da Alessandro Dondo, è stato condotto in un laboratorio dotato di particolari misure di sicurezza, con una pressione mai registrata prima per l’arrivo in contemporanea di numerose buste contenenti polveri sospette. «Per individuare l’eventuale presenza di sostanze pericolose – afferma il Direttore dello Zooprofilattico, Maria Caramelli – abbiamo utilizzato tecniche di biologia molecolare».

Valter Caneparo

Shama Ciocchetti

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