Brucia una casa, muore uno dei due cani
SANDIGLIANO - Sono stati svegliati dal crepitio del fuoco quando ancora era buio, giovedì scorso prima dell’alba. Sotto di loro, le fiamme, scaturite per colpa di un corto circuito, stavano distruggendo ogni cosa nello scantinato: congelatori, mobili, tutti gli oggetti riposti sugli scaffali. Un disastro. Mentre i vicini telefonavano ai Vigili del fuoco, il padrone di casa ha prima portato in salvo la moglie e poi ha cercato di spegnere il rogo con un idrante da giardino. Ma quando ha aperto la porta dello scantinato, l’aria ha alimentato l’incendio che ha ripreso vigore. Per fortuna i pompieri erano già per strada, in breve hanno spento tutti i focolai. I padroni di casa sono salvi, non hanno riportato ferite. Ma uno dei due loro cani, uno splendido maltese di tre anni, è morto. I Vigili del fuoco hanno provato a somministrare ossigeno all’animale dai loro respiratori. Ma non è purtroppo bastato.
SANDIGLIANO - Sono stati svegliati dal crepitio del fuoco quando ancora era buio, giovedì scorso prima dell’alba. Sotto di loro, le fiamme, scaturite per colpa di un corto circuito, stavano distruggendo ogni cosa nello scantinato: congelatori, mobili, tutti gli oggetti riposti sugli scaffali. Un disastro. Mentre i vicini telefonavano ai Vigili del fuoco, il padrone di casa ha prima portato in salvo la moglie e poi ha cercato di spegnere il rogo con un idrante da giardino. Ma quando ha aperto la porta dello scantinato, l’aria ha alimentato l’incendio che ha ripreso vigore. Per fortuna i pompieri erano già per strada, in breve hanno spento tutti i focolai. I padroni di casa sono salvi, non hanno riportato ferite. Ma uno dei due loro cani, uno splendido maltese di tre anni, è morto. I Vigili del fuoco hanno provato a somministrare ossigeno all’animale dai loro respiratori. Ma non è purtroppo bastato.
«La casa è stata dichiarata inagibile», spiega con un filo di voce Mario Busseni, 69 anni, uomo tutto d’un pezzo, che ha fatto sacrifici per una vita e in una manciata di minuti ha visto quei sacrifici bruciare, mentre osserva sconsolato il mucchio di macerie annerite ammassate dai pompieri nel cortile e le lingue nere sulle pareti della casa lasciate dalle fiamme che in quei momenti facevano paura.
«Per fortuna siamo assicurati, è una vita che paghiamo, puntuali come sempre. Per un po’ ci toccherà abitare con nostro figlio», aggiunge con la voce sempre più fioca. Il nero della fuliggine si è infiltrato tra i suoi radi capelli. Ne ha anche sul volto dai lineamenti stanchi e tristi. E, spesso, nelle mani e tra i vestiti. L’ha respirata quella fuliggine, ne ha nelle narici. Ha invaso ogni camera, ogni anfratto della sua casa. E chissà per quanto sentirà la sua inconfondibile puzza.
Valter Caneparo
Shama Ciocchetti