Il caso

Braccialetto elettronico a uno stalker

Arrestato venerdì scorso dopo l’ennesimo atto persecutorio nei confronti dell'ex. Ma i dispositivi di tracciamento funzionano bene? Numerosi casi dicono di no

Braccialetto elettronico a uno stalker
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È stato arrestato dopo che aveva ricominciato a molestare la sua ex compagna. Questo è l’epilogo di quanto accaduto venerdì scorso a Biella, dove la Polizia di Stato è intervenuta per la segnalazione di una donna importunata dall’ex di 57 anni mentre si trovava negli uffici di una finanziaria di via Torino. L’accusa formulata nei suoi confronti è quella di stalking.

I braccialletti funzionano bene?

Ma i braccialetti elettronici funzionano davvero? La domanda è lecita, date le numerose inchieste giornalistiche partite a livello nazionale in seguito alle segnalazioni da parte di vittime di stalking che avevano riscontrato malfunzionamenti nell’apparecchiatura fornita dal Ministero dell’Interno. Prima di capire se funzionino, però, è necessario capire come funzionano: il braccialetto permette di geolocalizzare il suo portatore in modo tale che, se questo entra all’interno del perimetro stabilito dal giudice, il dispositivo in dotazione alla vittima emetta un suono di allarme. Questa misura è stata pensata per lanciare un segnale di avvertimento, in modo che ci si possa allontanare o rivolgere a qualcuno per chiedere aiuto. Contemporaneamente una segnalazione informatica dovrebbe partire e raggiungere Carabinieri e Polizia.

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