maltrattamenti

Botte e una vita d'inferno, poi denuncia il compagno

Il 25 gennaio dell’anno scorso la donna era finita in ospedale con una prognosi di tre settimane per le tante botte che aveva preso.

Botte e una vita d'inferno, poi denuncia il compagno
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Botte e una vita d'inferno, poi denuncia il compagno. Il 25 gennaio dell’anno scorso la donna era finita in ospedale con una prognosi di tre settimane per le tante botte che aveva preso.

Botte e una vita d'inferno

Non passa giorno che in Tribunale non sfoci un procedimento per maltrattamenti di una donna tra le mura di casa. L’aumento delle denunce di maltrattamento potrebbe essere collegato ad una maggiore consapevolezza delle donne a denunciare i loro aguzzini grazie alla massiccia campagna di informazione degli ultimi anni che ha visto crescere nelle vittime dei reati di genere la fiducia nei confronti delle istituzioni. Ogni singolo numero corrisponde a una vita sconvolta, a un’esistenza segnata, a terrore, paura, a ferite reali, che lasciano il segno sulla pelle. E a ferite nell’anima, ancor più profonde e altrettanto perenni.

Il caso

Nell’ultimo caso di cui si è occupato il giudice dell’udienza preliminare di Biella, è stato rinviato a giudizio un uomo di 43 anni che oggi abita in Valle d’Aosta (avvocato Erika Vasta). Le accuse sono pensatissime in quanto avrebbe inflitto sofferenze psicologiche e fisiche alla compagna, tali da rendere insostenibile il prosieguo della loro convivenza. I fatti si sarebbero consumati tra Ivrea, Piverone e Viverone tra il 2019 e il 25 gennaio dell’anno scorso quando la donna era finita in ospedale con una prognosi di tre settimane per le tante botte che aveva preso.

Aggredita

Una delle tante aggressioni era avvenuta a Piverone mentre si stava festeggiando un compleanno in un locale. L’imputato si era convinto che la compagna si fosse confidata con un suo parente in merito alla vita d’infermo che le stava facendo passare. Non ancora soddisfatto, aveva cercato, dopo averle strappato di mano le chiavi dell'auto mentre lei si era uscita dal locale e si era incamminata verso casa, di farla salire in auto con la forza, tentando di colpirla con lo sportello dell’auto quando lei si era rifiutata. Alla fine, folle delle sue congetture assurde, era finito con l’auto contro un albero.

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