Botte alla moglie, ma è assolto

Botte alla moglie, ma è assolto
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Vengono i brividi a leggere il racconto della donna che ha trovato la forza dopo anni di denunciare il marito che la picchiava, la umiliava di continuo e la costringeva ad avere rapporti sessuali. Fotografa una ventina di episodi, i più gravi di quel rapporto che l’avrebbe costretta a convivere, ogni giorno, anche con ansia  e paura. Eppure per il Tribunale non è bastato il processo per raggiungere la prova provata di quelle violenze e di quei soprusi. E ciò nonostante il pubblico ministero, il procuratore Giorgio Reposo, al termine di una dura requisitoria, avesse chiesto una pena esemplare a cinque anni tondi di reclusione  con l’appoggio della parte civile rappresentata dall’avvocato Ilaria Sala. L’imputato, Arsa El Bouazzaoui, 45 anni, origini marocchine, di Biella (difeso dall’avvocato Marco Cavicchioli) è stato così assolto con la formula “perché il fatto non sussiste” che corrisponde alla vecchia “insufficienza di prove”.

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Vengono i brividi a leggere il racconto della donna che ha trovato la forza dopo anni di denunciare il marito che la picchiava, la umiliava di continuo e la costringeva ad avere rapporti sessuali. Fotografa una ventina di episodi, i più gravi di quel rapporto che l’avrebbe costretta a convivere, ogni giorno, anche con ansia  e paura. Eppure per il Tribunale non è bastato il processo per raggiungere la prova provata di quelle violenze e di quei soprusi. E ciò nonostante il pubblico ministero, il procuratore Giorgio Reposo, al termine di una dura requisitoria, avesse chiesto una pena esemplare a cinque anni tondi di reclusione  con l’appoggio della parte civile rappresentata dall’avvocato Ilaria Sala. L’imputato, Arsa El Bouazzaoui, 45 anni, origini marocchine, di Biella (difeso dall’avvocato Marco Cavicchioli) è stato così assolto con la formula “perché il fatto non sussiste” che corrisponde alla vecchia “insufficienza di prove”.

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