Bonadio ancora in cella
Resta in carcere ad Alba in una sezione speciale riservata alle forze dell’ordine, il sostituto commissario Ivano Bonadio, che dovrà ancora aspettare qualche giorno per sapere se potrà usufruire di una misura cautelare meno restrittiva. Ieri il Tribunale del Riesame ha valutato l’appello presentato dal suo avvocato, Andrea Delmastro, per ottenere la scarcerazione del poliziotto, ma ha preso tempo per valutare meglio la situazione.
La decisione, pare, potrebbe non essere di competenza dell’autorità torinese. Il reato contestato dalla Procura della Repubblica a Bonadio, infatti, sarebbe stato commesso utilizzando un terminale informatico i cui server si trovano a Roma, dunque ad esprimersi dovrebbe essere il tribunale della capitale. L’accusa di corruzione, infatti, sarebbe avvenuta attraverso la cessione di informazioni riservate, cioè contenute nella banca dati della Polizia di Stato, ossia del Ministero degli Interni. A Torino hanno quindi hanno preso tempo. La risposta dovrebbe arrivare entro qualche giorno. L’avvocato Delmastro sembra fiducioso: «Sono soddisfatto della decisione presa. In ogni caso, se venisse confermata l’incompetenza e gli atti fossero trasferiti a Roma, confido che nel giro di due settimane a Bonadio possano essere concessi gli arresti domiciliari». Bonadio è in carcere da quasi due mesi. Su Bonadio, infine, sarebbe stato aperto un altro fascicolo, riguardante possibili transazioni di denaro all’estero e, in particolare, in Svizzera, a Lugano.