Bioglio piange Piero Rey
BIOGLIO - Una passione enorme ha accompagnato Piero Rey durante tutta la sua vita. Per la professione di avvocato, per il suo paese, per l’arte e per tante altre cose. Ora che è morto, a 90 anni, nella notte fra martedì e mercoledì, lascia un grande vuoto non solo per la moglie Giuliana ma per tutta la sua comunità. Bioglio ha proclamato per oggi una giornata di lutto per il suo sindaco emerito, primo cittadino dal 1955 al 1965, più volte assessore e consigliere comunale fino al 1994. Ma le cariche ricoperte da Piero Rey non si contano, da consigliere provinciale a presidente dell’Ospedale di Bioglio, e sono lì a testimoniare l’attaccamento alla comunità.
Il sindaco Stefano Ceffa lo ricorda con affetto: «Avevo un rapporto particolare con lui, tanto che ora faccio fatica a dire qualcosa.. Quello che mi sento di sottolineare è che c’è sempre stato. Ha messo Bioglio prima di qualunque cosa, finché è stato in comune e anche dopo non ha mai mancato una riunione».
Avvocato praticamente per tutta la vita, con 60 anni di esercizio della professione era ormai il decano degli avvocato biellesi. Tante le persone passate dal suo studio in via XXV aprile. L’affetto dei colleghi è stato testimoniato ancora lo scorso settembre quando proprio in Tribunale aveva presentato la sua raccolta di poesie “Vita terrena” (Lassù gli ultimi editore).
L’ultimo regalo al suo paese è stato proprio il volume, distribuito ad ogni famiglia dopo averlo presentato durante un incontro nell’area festeggiamenti al quale avevano partecipato decine di persone.
Nel mettere in versi la sua vita aveva voluto presentarsi come un uomo di campagna, dedito alla cura dell’orto e dei suoi cani, e ancora profondamente innamorato della moglie “Giuly” (a cui era dedicato il libro) dopo oltre 50 anni di matrimonio. E così lo ricorderà anche il suo paese, che conserva in ogni casa le sue poesie. Il funerale si svolge oggi alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta.
Matteo Lusiani
BIOGLIO - Una passione enorme ha accompagnato Piero Rey durante tutta la sua vita. Per la professione di avvocato, per il suo paese, per l’arte e per tante altre cose. Ora che è morto, a 90 anni, nella notte fra martedì e mercoledì, lascia un grande vuoto non solo per la moglie Giuliana ma per tutta la sua comunità. Bioglio ha proclamato per oggi una giornata di lutto per il suo sindaco emerito, primo cittadino dal 1955 al 1965, più volte assessore e consigliere comunale fino al 1994. Ma le cariche ricoperte da Piero Rey non si contano, da consigliere provinciale a presidente dell’Ospedale di Bioglio, e sono lì a testimoniare l’attaccamento alla comunità.
Il sindaco Stefano Ceffa lo ricorda con affetto: «Avevo un rapporto particolare con lui, tanto che ora faccio fatica a dire qualcosa.. Quello che mi sento di sottolineare è che c’è sempre stato. Ha messo Bioglio prima di qualunque cosa, finché è stato in comune e anche dopo non ha mai mancato una riunione».
Avvocato praticamente per tutta la vita, con 60 anni di esercizio della professione era ormai il decano degli avvocato biellesi. Tante le persone passate dal suo studio in via XXV aprile. L’affetto dei colleghi è stato testimoniato ancora lo scorso settembre quando proprio in Tribunale aveva presentato la sua raccolta di poesie “Vita terrena” (Lassù gli ultimi editore).
L’ultimo regalo al suo paese è stato proprio il volume, distribuito ad ogni famiglia dopo averlo presentato durante un incontro nell’area festeggiamenti al quale avevano partecipato decine di persone.
Nel mettere in versi la sua vita aveva voluto presentarsi come un uomo di campagna, dedito alla cura dell’orto e dei suoi cani, e ancora profondamente innamorato della moglie “Giuly” (a cui era dedicato il libro) dopo oltre 50 anni di matrimonio. E così lo ricorderà anche il suo paese, che conserva in ogni casa le sue poesie. Il funerale si svolge oggi alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta.
Matteo Lusiani