Bimba maltrattata? No, genitori assolti
Papa? e mamma che litigavano in continuazione, in modo talvolta pesantissimo fino ad arrivare a lanciarsi degli oggetti e a procurarsi lesioni, avrebbero ingenerato nella loro figlioletta di 9 anni - secondo magistrato e carabinieri che hanno indagato - «uno stato di preoccupazione, ma anche di spavento, paura e terrore che, uniti al timore che i genitori si facessero male e che si allontanassero per sempre da lei», le avrebbero aumentato a dismisura il disagio personale. E’ questo il fulcro della storia di una bambina che quasi cinque anni fa era stata tolta ai genitori in seguito ad una nota della pediatra che l’aveva visitata nonche? degli assistenti sociali ospedalieri. La piccola era stata alla fine allontanata dal Tribunale per i minorenni di Torino e affidata a una struttura sociale per essere tutelata. Era il 16 ottobre 2012.
Pochi giorni fa il capitolo piu? importante di questa triste storia si e? chiuso: il Tribunale di Biella, presieduto dal giudice in composizione monocratica, Paola Rava, ha assolto i due genitori (difesi dagli avvocati Graziella Panetta e Massimo Pozzo per lui, Claudia Botto Steglia per lei) con la formula piena “perche? il fatto non sussiste”. Ci sono volute cinque udienze prima di giungere alla sentenza. Sono stati sentiti i vari testimoni e anche i carabinieri dello speciale Nucleo che lavora in Procura che si occupano ogni giorno di casi delicati come questo. La decisione del giudice non ha lasciato dubbi.
Secondo il capo d’imputazione, papa? e mamma avrebbero reso adulta la loro figlia in modo sconsiderato, costringendola in pratica ad assistere a furibonde liti nel corso delle quali i genitori si picchiavano di santa ragione e si scagliavano addosso vari oggetti. Spesso avrebbero riferito alla minore delle liti che avevano avuto non in sua presenza, facendole contestualmente vedere le lesioni e obbligandola in pratica a prendere le parti di uno o dell’altro genitore. Un modo - secondo la Procura e gli esperti che hanno collaborato nelle indagini - che avrebbe necessariamente comportato un influsso negativo sullo sviluppo della sfera psichica della figlia. Tali comportamenti e atteggiamenti - sempre stando al capo d’accusa - sarebbero corrisposti a veri e propri «maltrattamenti psicologici» tali da impedire alla bambina di vivere e crescere in modo sereno. Di diverso avviso, alla fine, e? stato il giudice che ha deciso per la piena assoluzione di entrambi i genitori.
V.Ca.
Papa? e mamma che litigavano in continuazione, in modo talvolta pesantissimo fino ad arrivare a lanciarsi degli oggetti e a procurarsi lesioni, avrebbero ingenerato nella loro figlioletta di 9 anni - secondo magistrato e carabinieri che hanno indagato - «uno stato di preoccupazione, ma anche di spavento, paura e terrore che, uniti al timore che i genitori si facessero male e che si allontanassero per sempre da lei», le avrebbero aumentato a dismisura il disagio personale. E’ questo il fulcro della storia di una bambina che quasi cinque anni fa era stata tolta ai genitori in seguito ad una nota della pediatra che l’aveva visitata nonche? degli assistenti sociali ospedalieri. La piccola era stata alla fine allontanata dal Tribunale per i minorenni di Torino e affidata a una struttura sociale per essere tutelata. Era il 16 ottobre 2012.
Pochi giorni fa il capitolo piu? importante di questa triste storia si e? chiuso: il Tribunale di Biella, presieduto dal giudice in composizione monocratica, Paola Rava, ha assolto i due genitori (difesi dagli avvocati Graziella Panetta e Massimo Pozzo per lui, Claudia Botto Steglia per lei) con la formula piena “perche? il fatto non sussiste”. Ci sono volute cinque udienze prima di giungere alla sentenza. Sono stati sentiti i vari testimoni e anche i carabinieri dello speciale Nucleo che lavora in Procura che si occupano ogni giorno di casi delicati come questo. La decisione del giudice non ha lasciato dubbi.
Secondo il capo d’imputazione, papa? e mamma avrebbero reso adulta la loro figlia in modo sconsiderato, costringendola in pratica ad assistere a furibonde liti nel corso delle quali i genitori si picchiavano di santa ragione e si scagliavano addosso vari oggetti. Spesso avrebbero riferito alla minore delle liti che avevano avuto non in sua presenza, facendole contestualmente vedere le lesioni e obbligandola in pratica a prendere le parti di uno o dell’altro genitore. Un modo - secondo la Procura e gli esperti che hanno collaborato nelle indagini - che avrebbe necessariamente comportato un influsso negativo sullo sviluppo della sfera psichica della figlia. Tali comportamenti e atteggiamenti - sempre stando al capo d’accusa - sarebbero corrisposti a veri e propri «maltrattamenti psicologici» tali da impedire alla bambina di vivere e crescere in modo sereno. Di diverso avviso, alla fine, e? stato il giudice che ha deciso per la piena assoluzione di entrambi i genitori.
V.Ca.