Avvocati in sciopero, 100 processi ‘out’

Avvocati in sciopero, 100 processi ‘out’
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BIELLA - Si conclude oggi l’ennesima settimana di sciopero degli avvocati penalisti che protestano contro il disegno di legge di riforma del processo penale approvato dal Senato, da ieri in aula alla Camera, e contro il Ddl di riforma della legittima difesa. Da lunedì a oggi, in tribunale a Biella, sono slittati e slitteranno a data da destinarsi un centinaio di processi. Si tratta della quarta astensione dalle udienze dei penalisti del 2017, dopo l’ultima dei giorni dal 2 al 5 maggio e quelle del 10-14 aprile e del 20-24 marzo. Le ragioni dello sciopero sono sempre le stesse. Tutti i penalisti sono concordi nel definire “antidemocratiche” le modalità con le quali la riforma è stata approvata: «La scelta di riproporre il voto di fiducia anche davanti alla Camera - è stato ribadito - conferma il perdurare di un atteggiamento di inammissibile disprezzo nei confronti del dibattito parlamentare». I penalisti denunciano «il contrasto con i principi costituzionali e convenzionali della immediatezza, del contraddittorio, della presunzione di innocenza e della ragionevole durata dei processi».

Valter Caneparo

BIELLA - Si conclude oggi l’ennesima settimana di sciopero degli avvocati penalisti che protestano contro il disegno di legge di riforma del processo penale approvato dal Senato, da ieri in aula alla Camera, e contro il Ddl di riforma della legittima difesa. Da lunedì a oggi, in tribunale a Biella, sono slittati e slitteranno a data da destinarsi un centinaio di processi. Si tratta della quarta astensione dalle udienze dei penalisti del 2017, dopo l’ultima dei giorni dal 2 al 5 maggio e quelle del 10-14 aprile e del 20-24 marzo. Le ragioni dello sciopero sono sempre le stesse. Tutti i penalisti sono concordi nel definire “antidemocratiche” le modalità con le quali la riforma è stata approvata: «La scelta di riproporre il voto di fiducia anche davanti alla Camera - è stato ribadito - conferma il perdurare di un atteggiamento di inammissibile disprezzo nei confronti del dibattito parlamentare». I penalisti denunciano «il contrasto con i principi costituzionali e convenzionali della immediatezza, del contraddittorio, della presunzione di innocenza e della ragionevole durata dei processi».

Valter Caneparo

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