Auto elettriche, il Biellese guarda avanti

Enerbit ha commissionato uno studio al PoliTo. «Entro il 2030 ecco 4.900 colonnine di ricarica».

Auto elettriche, il Biellese guarda avanti
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Auto elettriche, il Biellese guarda avanti.

Un momento importante per la programmazione del futuro della mobilità all’interno della Provincia di Biella. Per diventare più attrattivi verso l’esterno, come ha spiegato in apertura di convegno il presidente di Enerbit, Paolo Maggia. E per farlo la società partecipata dalla Provincia, da Cordar e da alcuni Comuni, si è rivolta direttamente al Politecnico di Torino, per effettuare uno studio per la posa di colonnine pubbliche per la ricarica delle auto elettriche. «Dobbiamo guardare avanti - ha sottolineato in apertura Maggia -, al 2030, quando la quota di mercato dei veicoli elettrici arriverà ad occupare un 30 per cento del mercato. E non dobbiamo arrivare impreparati a questo importante traguardo. Ne va della nostra attrattività, del turismo del Biellese, della mobilità interna». Ecco che, allora, è arrivata l’idea di commissionare uno studio ai docenti del Politecnico di Torino. E i risultati sono stati presentati ieri mattina in Provincia.

L’intervento

Ad aprire gli interventi è stato il professor Roberto Tadei, che ha segnato gli sviluppi futuri del Biellese. «Attualmente - ha sottolineato - il parco circolante delle automobili in Provincia di Biella è di 150mila. Di queste solamente 270, si stima, siano auto elettriche. Ebbene, grazie ai calcoli effettuati con proiezione al 2030, si arriverà ad avere 56mila veicoli a motore elettrico. Partendo da questa considerazione e dagli spostamenti interni che si verificano nel territorio biellese, abbiamo calcolato che sia necessario piazzare circa 4.900 colonnine pubbliche, per dare una risposta ai possessori di questi mezzi». Un numero altissimo che, però, potrà essere raggiunto in vari step.

I finanziamenti

«Se i finanziamenti iniziali - ha aggiunto Tadei - saranno di x milioni, andremo ad individuare i luoghi che hanno maggiori necessità di essere servizi. E così via fino al raggiungimento del piano definitivo». I colleghi del professor Tadei hanno poi studiato i vari interventi sotto il punto di vista dell’energia e degli aspetti finanziari. Anche se i risultati di questa seconda parte dello studio saranno pronti entro la fine di marzo. «Con il documento completo in mano - ha chiusato il presidente di Enerbit Maggia - andremo alla ricerca di un partner privato per la realizzazione dei vari impianti. La nostra intenzione è quella di mantenere comunque la gestione degli stessi. L’ultimo step di questa prima parte del progetto prevede la posa delle prime colonnine entro la fine del 2019. Per poi proseguire negli anni successivi con lo sviluppo del progetto. Perché il Biellese non vuole arrivare impreparato a questa rivoluzione epocale».

Enzo Panelli

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