Arrestato Mourad Makhfi, arcinoto alle forze dell'ordine
È stato riconosciuto ieri di fronte alla Stazione ferroviaria: le forze dell'ordine lo cercavano da tempo.
È stato arrestato ieri dai Carabinieri di Biella Mourad Makhfi, cittadino biellese di 44 anni di origini marocchine e pregiudicato arcinoto alle forze dell'ordine: si era reso irreperibile da un po' di tempo. Su di lui pendeva un provvedimento di carcerazione per svariati reati compiuti tra 2007 a 2014 fra le province di Biella e Vercelli.
Arrestato Mourad Makhfi
Sul pregiudicato Mourad Makhfi pendeva un provvedimento di carcerazione dopo che la Corte d'Appello di Torino aveva confermato la pena di 9 anni e un mese di reclusione per reati commessi contro il patrimonio (furti, rapine, truffe ecc...). Si era reso irreperibile, ma le forze dell'ordine lo conoscevano bene dopo tutti i reati ricondotti a lui negli ultimi anni e, identificato durante un controllo, lo hanno arrestato e condotto alla casa circondariale di Biella.
I trascorsi problemi con la giustizia
Il pregiudicato di origine marocchina aveva negli anni accumulato un "curriculum giudiziario" non indifferente: dalla guida senza patente, per il quale era stato denunciato nel novembre del 2014, all'estorsione a danni di un connazionale nel 2013 (gli aveva chiesto in prestito il cellulare, poi alla richiesta di restituirglielo lo ha minacciato di morte e colpito provocandogli delle lesioni). Sempre nel 2013, più precisamente l'8 settembre, Makhfi tentò insieme a una complice di commettere un furto da Euronics, nel centro commerciale Gli Orsi, tentando di rubare un iPad mini dopo aver tranciato il cavetto che lo teneva fisso allo scaffale; le telecamere di sicurezza puntate verso di loro li convinsero a desistere e a provare invece nell'Ipercoop, dove provarono a rubare un computer portatile Apple. L'unico furto riuscito, in quell'occasione, fu quello avvenuto nel negozio di vestiti Terranova, dove collocarono la merce rubata in un passeggino.
Maxi rissa in carcere e spedizione punitiva
Fra i protagonisti della rissa avvenuta in carcere il 26 gennaio 2008 compare nuovamente il nome di Mourad Makhfi, coinvolto rinviato a giudizio insieme ad altre sei persone l'11 marzo 2015. Sempre nel 2015 Makhfi era stato sospettato, insieme a un altro pregiudicato, di aver compiuto un blitz a casa di un terzo pregiudicato che abitava tra Via Crosa e Via Italia: i due gli sarebbero entrati in casa con il volto coperto da caschi da moto e armati con una pistola, forse per estorcergli denaro o per questioni di droga. La vicenda, all'epoca, destò molto scalpore con un impressionante dispiegamento di forze da parte di polizia e carabinieri (agenti e carabinieri vestiti con giubbotti antiproiettili e fucili mitragliatori.