biellesi protagonisti in fiera

Aperta Milano Unica: Il tessile in frenata nel 2023. Nuovo presidente sarà Canclini

Il passaggio di consegne con Barberis Canonico. Il ministro Urso: noi col Made in Italy, ci sono 12 miliardi

Aperta Milano Unica: Il tessile in frenata nel 2023. Nuovo presidente sarà Canclini
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Il ministro per l’impresa e il Made in Italy (già Sviluppo Economico) Adolfo Urso ha aperto stamane a Rho Fiera la 38esima edizione di Milano Unica con l’impegno per il Made in Italy: “Il Governo - ha detto – ha messo in campo risorse anche dal Pnrr per oltre 12 miliardi di Euro”.

Milano Unica la fiera dedicata a tessile e accessori: 415 italiani e 93 stranieri

La platea di imprenditori kermesse dedicata al tessile e accessori alto di gamma che fino a giovedì 1 febbraio occupa gli spazi Fiera Milano Rho ha preso atto delle parole del ministro, mentre il presidente Alessandro Barberis Canonico ha presentato il suo successore: il brianzolo Simone Canclini. Ed ha insistito sulla qualità e la crescita della fiera top del tessile internazionale: protagoniste 415 aziende italiane e 93 straniere, alle quali si aggiungono le 101 realtà delle aree speciali. Il risultato è un parterre di 609 espositori, che si rivolgono a un mercato internazionale uomo e donna, un numero superiore rispetto ai 475 espositori dell’edizione di gennaio dello scorso anno. Sotto i riflettori ci saranno le collezioni primavera/estate 2025.

Il tessile frena a 7,7 miliardi

Dopo la corsa del 2022, nel 2023, secondo le stime elaborate contestualmente dall’Ufficio economico di Sistema Moda Italia (Smi), il comparto è in frenata rispetto al biennio precedente, anche se comunque al di sopra dei livelli del 2019 pre-pandemico. Il fatturato del tessile nel 2023 si attesa a oltre 7,7 miliardi di euro, in flessione del 2,5% sul 2022, ma in crescita del 2,2% sul 2019. Sul bilancio settoriale sfavorevole incidono sia la contrazione delle vendite sui mercati esteri sia, soprattutto, il mercato interno. La tessitura laniera al 39,1% del comparto e più direttamente impattante sul Sistema Biella e la tessitura liniera restano interessate dal trend positivo dell’ultimo biennio. Di contro, la tessitura cotoniera e la tessitura a maglia (17,6% e del 20,9% della tessitura made in Italy) archiviano il 2023 in area negativa, penalizzate sia dalla domanda estera sia dalla domanda interna, così come la tessitura serica (il cui share è del 17,3%).

Attivo resta alto con 2,4 miliardi, grazie al -16,8% di import

L’attivo della bilancia commerciale di settore si mantiene in positivo (di oltre 2,4 miliardi di euro) ma il dato è frutto di una ‘gelata’ delle importazioni (-16,8% sul 2022), ammontate a circa 1,95 miliardi di euro. Anche le esportazioni hanno registrato una flessione anno su anno seppur molto più moderata, pari al 2,7%, arrivate a generare 4,4 miliardi di fatturato. Dopo un 2022 di ripresa post Covid oggi siamo in stallo. Primo mercato nel 2023 l’aggregato Cina-Hong Kong con un totale di circa 241 milioni di euro di tessuti importati dall’Italia, ma comunque in contrazione sul ‘22. Francia (+0,3%) e Germania (+0,1%) restano a livello Paese i primi due mercati di sbocco: “La maggior parte dei Paesi  mostra di aver ripianato il contraccolpo conseguente all’emergenza sanitaria”. Stati Uniti e Francia presentano un divario rispettivamente del -15,6% e del -14,5% rispetto a gennaio-settembre 2019.

Cautela sul 2024 per inflazione alle stelle ed economie straniere in affanno

Per quanto riguarda il 2024, l’analisi di Smi sulla prima parte dell’anno è improntata alla cautela. Le aziende italiane di tessitura si trovano oggi a operare in un contesto economico caratterizzato da un’inflazione senza precedenti, dal rallentamento di molte importanti economie e da un clima di maggior incertezza caratterizzato da più conflitti: Ucraina e Medio Oriente con Israele-Palestina e Mar Rosso.

L’ultima fiera da presidente per Alessandro Barberis Canonico

Sostenibilità e innovazione restano i temi dominanti della fiera che ha dedicato all’intelligenza artificiale il focus di apertura. Con esperti come Marco Montemagno, Nicola Gatti e Ottavio Fogliata che hanno spiegato come la velocità del cambiamento è epocale e che anche l’impresa non potrà fare a meno dell’IA come strumento di una nuova rivoluzione, così come lo è stato più recentemente Internet.

All’evento è stato anche presentato il nuovo presidente della manifestazione, dall’ormai uscente Alessandro Barberis Canonico: sarà Simone Canclini, Ceo dell’omonima azienda della Brianza, produttore di camicie, a prenderne le redini a partire dalla prossima edizione di luglio.

“Non vi nascondo - ha detto Barberis Canonico tracciando un primo bilancio della sua presidenza - le difficoltà con la pandemia, le guerre, il crollo degli espositori, il fiasco della digitalizzazione delle collezioni. Ma, pian piano, abbiamo costruito la risalita con la qualità e la selezione delle aziende incrementando anche la filiera-donna”. Barberis Canonico ha insistito sul processo sostenibile: “Nel 2018 erano 53 le aziende che presentavano campioni sostenibili, oggi sono 344”. Poi ha pungolato il ministro Urso in platea “per una politica industriale ed energetica a favore delle Pmi che sono il grosso del made in Italy che danno lavoro ad oltre 400mila persone” e “sulla necessità, per sostenere l’export extra UE, di regole simmetriche su dazi e vincoli con altri Paesi competitivi”.

Urso: impegno per il Made in Italy

Il ministro ha replicato con un lungo intervento in cui ha messo a terra il lavoro fatto dal Governo nel primo anno di attività: in settimana un collegato alla legge che regola le tecnologie di frontiera, IA compresa, e in attesa del regolamento europeo in arrivo, il Made in Italy con la giornata del 15 aprile, la partenza in autunno dei 100 licei del Made in Italy, la programmazione di interventi per oltre 12 miliardi usando fondi Pnrr non impiegabili per opere da chiudere entro il 2026 per il rilancio delle filiere Made in per efficientamento energetico, formazione e industria 5.0. “I dati Istat di oggi – ha detto Urso – ci confortano: l’Italia cresce più della media europea. Il Governo su questi temi c’è”.

Roberto Azzoni

 

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L'allestimento all'ingresso della fiera Milano Unica

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Il ministro Adolfo Urso

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Il nuovo presidente Simone Canclini e a sinistra Alessandro Barberis Canonico

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Presidente Milano Unica
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