Anziano sventa la truffa del vino pregiato

Anziano sventa la truffa del vino pregiato
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BIELLA - «Le ho portato il vino pregiato ordinato da suo figlio, ce n’è una confezione anche per un suo amico, proprio come mi ha richiesto lui. In tutto fanno 160 euro...». Sorridente, dall’accento marcatamente piemontese, di mezz’età, dai modi di fare gentili e convincenti. E’ uno dei tanti truffatori in circolazione che l’altro giorno ha cercato di raggirare un pensionato che abita nella zona della Nera, rione Piazzo.
Forse dopo aver letto i nomi sul campanello, forse dopo aver chiesto informazioni a qualche vicino distratto, lo sconosciuto ha capito che in quella casa abitava anche il figlio del proprietario e, ripetendo per l’ennesima volta il solito preciso copione, ha cercato di rifilare all’ennesimo ignaro pensionato visto come pollo da spennare, acqua sporca o vino di scarsissima qualità, in bottiglie di vetro inserite in confezioni da sei. Il padrone di casa è rimasto sorpreso, poi ha chiesto al finto rappresentante di attendere qualche minuto: «Vado a vedere in casa se ho quella somma in contanti». Appena dentro, sia per scrupolo sia perché quello sconosciuto non lo aveva del tutto convinto, ha telefonato al figlio e ha chiesto spiegazioni. «Ma quale vino, non ho ordinato niente», ha ribadito il figlio al telefono. L’espressione del padrone di casa mentre si avvicinava al sedicente venditore di vino pregiato, ha fatto comprendere al truffatore che il raggiro, stavolta, non sarebbe riuscito. «Evidentemente chi ha fatto l’ordine è un’altra persona con lo stesso cognome», ha aggiunto scusandosi per l’inconveniente. Poi si è allontanato.

Mentre il figlio telefonava ai carabinieri e spiegava all’operatore della centrale operativa cos’era da poco successo, il padre si è annotato il numero di targa dell’auto del truffatore. Le pattuglie di polizia e carabinieri si sono messe sulle tracce dell’Alfa Romeo Mito di colore bianco per evitare che altre persone potessero cadere in trappola, ma le ricerche non hanno purtroppo dato esito positivo.
Dal numero di targa si è poi scoperto che l’auto appartiene a un nomade sinto della provincia di Asti, di 57 anni, con numerosi precedenti analoghi alle spalle e sempre per aver rifilato bottiglie di acqua sporca, spacciandola per vino, a ignari pensionati in seguito a presunti accordi con i rispettivi figli.
V.Ca.

BIELLA - «Le ho portato il vino pregiato ordinato da suo figlio, ce n’è una confezione anche per un suo amico, proprio come mi ha richiesto lui. In tutto fanno 160 euro...». Sorridente, dall’accento marcatamente piemontese, di mezz’età, dai modi di fare gentili e convincenti. E’ uno dei tanti truffatori in circolazione che l’altro giorno ha cercato di raggirare un pensionato che abita nella zona della Nera, rione Piazzo.
Forse dopo aver letto i nomi sul campanello, forse dopo aver chiesto informazioni a qualche vicino distratto, lo sconosciuto ha capito che in quella casa abitava anche il figlio del proprietario e, ripetendo per l’ennesima volta il solito preciso copione, ha cercato di rifilare all’ennesimo ignaro pensionato visto come pollo da spennare, acqua sporca o vino di scarsissima qualità, in bottiglie di vetro inserite in confezioni da sei. Il padrone di casa è rimasto sorpreso, poi ha chiesto al finto rappresentante di attendere qualche minuto: «Vado a vedere in casa se ho quella somma in contanti». Appena dentro, sia per scrupolo sia perché quello sconosciuto non lo aveva del tutto convinto, ha telefonato al figlio e ha chiesto spiegazioni. «Ma quale vino, non ho ordinato niente», ha ribadito il figlio al telefono. L’espressione del padrone di casa mentre si avvicinava al sedicente venditore di vino pregiato, ha fatto comprendere al truffatore che il raggiro, stavolta, non sarebbe riuscito. «Evidentemente chi ha fatto l’ordine è un’altra persona con lo stesso cognome», ha aggiunto scusandosi per l’inconveniente. Poi si è allontanato.

Mentre il figlio telefonava ai carabinieri e spiegava all’operatore della centrale operativa cos’era da poco successo, il padre si è annotato il numero di targa dell’auto del truffatore. Le pattuglie di polizia e carabinieri si sono messe sulle tracce dell’Alfa Romeo Mito di colore bianco per evitare che altre persone potessero cadere in trappola, ma le ricerche non hanno purtroppo dato esito positivo.
Dal numero di targa si è poi scoperto che l’auto appartiene a un nomade sinto della provincia di Asti, di 57 anni, con numerosi precedenti analoghi alle spalle e sempre per aver rifilato bottiglie di acqua sporca, spacciandola per vino, a ignari pensionati in seguito a presunti accordi con i rispettivi figli.
V.Ca.

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