Anziana truffata dal finto tecnico

Anziana truffata dal finto tecnico
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I truffatori di anziani continuano a mietere vittime. L'altro giorno un raggiro è per fortuna andato a vuoto, un secondo è invece riuscito. E' stata truffata una pensionata di 90 anni che abita in via La Marmora a Sandigliano che, intorno alle 11, ha aperto la porta di casa a un finto tecnico dell'Enel il quale - a suo dire - voleva controllare le prese di corrente e l'impianto per timore che vi fossero dei cali importanti che avrebbero potuto produrre campi magnetici pericolosi. Lo sconosciuto, descritto come alto uno e sessanta, tarchiato, che parlava molto bene il dialetto piemontese, ha consigliato alla padrona di casa di inserire in un sacchetto tutti gli oggetti d'oro che aveva in casa nonché tutti i soldi, circa 200 euro in contanti. La pensionata gli ha creduto. Ovviamente il sacchetto è sparito poco dopo con il finto tecnico. Il vicino di casa ha dato l'allarme ai carabinieri. Ha descritto il truffatore e anche l'auto sulla quale si è allontanato: un suv di colore bianco. Al volante c'era un complice.
Un'ora prima, un truffatore dalle caratteristiche morfologiche differenti, ma evidentemente complice di quello che avrebbe poi colpito a Sandigliano, ha cercato di raggirare con lo stesso modus operandi una pensionata di 74 anni che abita in via Baveri a Candelo. Anche in questo caso l'accetto era marcatamente piemontese. La pensionata non è pero caduta nel tranello e ha fatto scappare lo sconosciuto dopo avergli detto che avrebbe chiesto aiuto ai carabinieri. Le indagini stanno ovviamente portando dritto all'ambiente dei sinti piemontesi e a qualche campo nomade. La strada potrebbe essere quella giusta. Lo si capisce da un particolare non da poco: i due truffatori parlavano bene il dialetto piemontese, una modalità che ha trasmesso serenità soprattutto nel caso di Sandigliano.

I truffatori di anziani continuano a mietere vittime. L'altro giorno un raggiro è per fortuna andato a vuoto, un secondo è invece riuscito. E' stata truffata una pensionata di 90 anni che abita in via La Marmora a Sandigliano che, intorno alle 11, ha aperto la porta di casa a un finto tecnico dell'Enel il quale - a suo dire - voleva controllare le prese di corrente e l'impianto per timore che vi fossero dei cali importanti che avrebbero potuto produrre campi magnetici pericolosi. Lo sconosciuto, descritto come alto uno e sessanta, tarchiato, che parlava molto bene il dialetto piemontese, ha consigliato alla padrona di casa di inserire in un sacchetto tutti gli oggetti d'oro che aveva in casa nonché tutti i soldi, circa 200 euro in contanti. La pensionata gli ha creduto. Ovviamente il sacchetto è sparito poco dopo con il finto tecnico. Il vicino di casa ha dato l'allarme ai carabinieri. Ha descritto il truffatore e anche l'auto sulla quale si è allontanato: un suv di colore bianco. Al volante c'era un complice.
Un'ora prima, un truffatore dalle caratteristiche morfologiche differenti, ma evidentemente complice di quello che avrebbe poi colpito a Sandigliano, ha cercato di raggirare con lo stesso modus operandi una pensionata di 74 anni che abita in via Baveri a Candelo. Anche in questo caso l'accetto era marcatamente piemontese. La pensionata non è pero caduta nel tranello e ha fatto scappare lo sconosciuto dopo avergli detto che avrebbe chiesto aiuto ai carabinieri. Le indagini stanno ovviamente portando dritto all'ambiente dei sinti piemontesi e a qualche campo nomade. La strada potrebbe essere quella giusta. Lo si capisce da un particolare non da poco: i due truffatori parlavano bene il dialetto piemontese, una modalità che ha trasmesso serenità soprattutto nel caso di Sandigliano.

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