Anziana raggirata da finto avvocato: truffatori individuati a Napoli a tempo di record dai Carabinieri di Cossato
La pensionata aveva consegnato tutti i soldi e gli oggetti preziosi che aveva in casa come cauzione per un finto aiuto a un parente.
Sono stati individuati e denunciati gli autori della truffa che la settimana scorsa avevano ingannato una pensionata. Analogo ad altri fatti simili il copione: l’anziana aveva ricevuto una telefonata da parte di una donna, presentatasi come “avvocato del figlio”, la quale le aveva raccontato che il suo cliente era rimasto coinvolto in un incidente stradale mortale. A dire della truffatrice, per evitare l’arresto sarebbe stato necessario pagare una “cauzione” ad un suo collaboratore che di lì a poco si sarebbe presentato a casa.
La consegna di soldi e valori
Intimorita dalla situazione prospettata, l’ignara signora aveva raggranellato i pochi valori presenti in casa e li aveva poi consegnati volontariamente al complice della truffatrice che nel frattempo si era presentato all’ingresso dell’abitazione insieme ad un altro malvivente. Solo successivamente la vittima si rendeva conto di essere stata truffata ed avvisava il 112.
Iniziano le indagini
Davanti ai militari del Nucleo Operativo di Cossato e della Stazione di Mottalciata la denunciante forniva diversi elementi utili alla ricostruzione dell’episodio così che, grazie alle indicazioni fornite ed ai riscontri avuti dai testimoni e dalla visione dei filmati degli impianti di videosorveglianza della zona, gli operanti individuavano l’autovettura utilizzata dalla banda di truffatori ed a tracciarne gli spostamenti.
Truffatori rintracciati a Napoli
Le ricerche sono state diramate a tutti i Comandi dell’Arma tanto che il veicolo è stato localizzato a Napoli dove i Motociclisti del Nucleo Radiomobile del capoluogo partenopeo, mostrando particolare prontezza, sono riusciti a fermarlo e ad identificare gli occupanti: due soggetti già noti alle forze dell’ordine. La conseguente attività di riscontro svolta dai Carabinieri di Cossato in contatto diretto con i colleghi campani ha permesso di raccogliere ulteriori elementi probatori a carico degli stessi.
Informata la Procura
Dalla caserma di via Marconi gli inquirenti hanno trasmesso un rapporto alla Procura della Repubblica di Biella che sin da subito aveva coordinato le indagini. Due le persone indagate. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi.