Angelo Duro sui contadini: «Comicità sgradevole»
Arriva il commento di Confagricoltura Piemonte, sdegnata dal monologo del comico.
Si è trattata di una «comicità a dir poco sgradevole» quella di Angelo Duro al festival di Sanremo: questo è il commento di Confagricoltura Piemonte riguardo l'intervento del comico palermitano.
«Siamo stupiti che un giovane laureato utilizzi un termine ormai desueto come “contadino” per definire una professione all’avanguardia e di uno dei settori trainanti l’economia del Paese, che ha lavorato e garantito la sopravvivenza a tutta la popolazione italiana durante il lockdown». Scrive Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte, a margine delle affermazioni di Angelo Duro, il comico che sul palco dell’Ariston, due sere fa al Festival di Sanremo 2023, ha cercato d'intrattenere il pubblico con alcune considerazioni fuori dai classici schemi televisivi.
Il monologo di Angelo Duro
«I miei amici di un tempo sono a spasso: tutti laureati e a casa. Sono voluti rimanere nella loro terra: infatti quella zappano e pure male. Anche i contadini li prendono in giro e non nemmeno hanno la laurea. Fare il contadino - aggiunge poi - non è umiliante, ma fare il contadino con la laurea sì: significa che hanno fallito due volte».
Il commento di Confagricoltura Piemonte
«Si tratta - afferma Allasia - di una comicità sgradevole, fuori luogo e con messaggi fuorvianti lanciati a un pubblico che non conosce la realtà moderna dell’agricoltura italiana, stimata in tutto il Mondo per il proprio “Made in Italy”, basata sull’innovazione, l’interdisciplinarietà e il coinvolgimento sociale».
«Contadini sì, ma anche creatore di servizi»
«Abbiamo giovani donne e uomini - sottolinea Lella Bassignana, direttrice di Confagricoltura Piemonte - impegnati in prima linea nello sviluppo di un’agricoltura multifunzionale con agriturismi, agriasili, fattorie didattiche e molto altro ancora la cui ricaduta sull'ambiente e sulla collettività ha notevole valore. L’agricoltore, da semplice produttore di derrate alimentari, è diventato un creatore di servizi e un generatore di valore per il territorio rurale. Non accettiamo in alcun modo pertanto delle morali come quelle andate in onda su un palco di spessore come quello di Sanremo».
Gli agricoltori di oggi
I dati ISTAT dimostrano che in Italia quasi la metà dei giovani agricoltori ha un diploma di scuola media superiore; il 19,4% ha una laurea, non esclusivamente di tipo agrario anzi, sono molti i giovani che apportano in agricoltura competenze di discipline diverse. «Quelli che oggi vengono indicati come “contadini” - si evidenzia da Confagricoltura Piemonte - sono imprenditori agricoli resilienti, in grado di reinventare stili di vita, modi di produrre e scambiare beni, di organizzare servizi e altre attività di cura per persone, comunità e territori, rielaborando elementi della cultura rurale e della tradizione».