Andrea voleva distruggere i filmati del violento litigio del giorno prima davanti al bar "Le Tre A"
Si stava recando nel retro quando il giovane pasticcere, forse impaurito, ha afferrato il coltello e si è rovinato per sempre.
Domenica, poco prima di essere ucciso con una coltellata in pancia, Andrea Maiolo voleva a tutti i costi raggiungere il retro del locale per recuperare i filmati registrati dalle telecamere esterne del violento litigio del giorno prima nel dehor della pasticceria “Le Tre A” (dalle iniziali dei nomi di padre e due figli): una prova, che avrebbe potuto essere usata contro di lui, della sua sfuriata senza controllo avvenuta sabato nel primo pomeriggio e delle sue parole minacciose lanciate alla fine verso la sorella e il fidanzato pasticcere (del tipo: «Torno e ti ammazzo, ti taglio la testa, non mi interessa se ci saranno i Carabinieri»). Il particolare emergerebbe proprio dai filmati registrati dalle telecamere e dalle parole del giovane il giorno del delitto.
Un delitto d'impeto
La discussione tra i familiari sarebbe scoppiata per questioni finanziarie, forse per la parte del bar che a detta del giovane (disoccupato, negli ultimi tempi di carattere molto irascibile, anche per questo in cura al Centro di igiene mentale) spettava a lui. Gregory Gucchio in quel momento si trovava nel retro, nel reparto pasticceria, dove di solito lavorava e dove si trovano i monitor di controllo di tutte le telecamere nonché l’hard disk dove vengono registrati tutti i filmati. Gucchio, probabilmente ancora scosso per la discussione degenerata il giorno prima, con tavoli e sedie che avevano cominciato a volare, avrebbe impugnato il coltello da cucina per arginare l’ennesima sfuriata di Andrea Maiolo che mai aveva nascosto il disprezzo nei suoi confronti per il solo torto - maturato nella sua mente, per questo verso contorta - di essere legato sentimentalmente a sua sorella nonché proprietaria del locale.
L'aggressione
In quel momento, Andrea avrebbe lanciato un mazzo di chiavi addosso al padre che si era messo davanti per impedirgli di raggiungere il retro. E avrebbe gettato all’aria dei vassoi contenenti dei pasticcini. Dopo aver assistito a tale reazione attraverso i monitor delle telecamere interne della pasticceria e al diverbio verbale tra il giovane e i suoi familiari, Gucchio ha impugnato il coltello da cucina. E’ quindi uscito dal laboratorio e, non appena se l’è trovato di fronte, ha colpito Andrea con estrema forza. Si è quindi accasciato in un angolo del locale con la testa tra le mani, tremante come una foglia al vento e disperato. L’equipe del "118" ha poi provato per quasi tre quarti d’ora a mantenere in vita il giovane colpito a morte. Purtroppo non ce l’ha fatta.
Nella foto, un momento della conferenza stampa. Seduti il procuratore capo Teresa Angela Camelio accanto al commissario capo Giovanni Buda. Dietro, i rappresentanti dei diversi reparti della Polizia intervenuti per indagini e rilievi: Squadra volanti, Squadra mobile, Polposta e Scientifica.