Alloggio affittato ai trans: nei guai per sfruttamento della prostituzione
La difesa: "Tariffe in linea. E poi il proprietario non è responsabile di ciò che fanno gli inquilini".
Per il difensore quell’appartamento in strada Marghero a Biella veniva affittato per soggiorni molto brevi, che i clienti erano sempre stati segnalati in Questura come prescrive peraltro la normativa in materia, e che i prezzi erano in linea con le tariffe di “airbnb”, il notissimo sito dove si possono affittare appartamenti per tutte le tasche anche per pochi giorni.
Prostituzione
Di contro, per la Procura, quell’appartamento era stato trasformato in una casa di appuntamenti soprattutto per clienti transessuali dediti alla prostituzione.
E’ con queste accuse, per aver quindi violato la nota Legge Merlin con cui era stato decretato lo stop alle case chiuse nel lontano 1958, che è stato chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio per Paola J. R., 49 anni, origini sudamericane, proprietaria dell’appartamento al centro dell’indagine della Questura di Biella. Per l’accusa, il monolocale battezzato “Casa vacanze Rueda” era stato adibito a casa d’appuntamento al prezzo di 350 euro alla settimana.
Prezzo superiore
L’alloggio, secondo quanto avevano accertato gli agenti della Squadra mobile, veniva affittata a un prezzo superiore a quello di mercato proprio al fine di ricavarci degli utili superiori proprio lasciando che gli ospiti si dedicassero alla prostituzione.
Tutto si chiarirà al processo
Il difensore dell’imputata, Cristian Conz, ha tra le altre cose citato una sentenza della Corte di Cassazione con cui era stato assolto il proprietario di un appartamento per le attività illecite compiute dai suoi inquilini.
Alla fine tutto si chiarirà nel corso del dibattimento. il giudice ha infatti deciso di rinviare a giudizio l’imputata per l’udienza del 16 febbraio del prossimo anno.