Allevatore ha evaso il Fisco per quasi 300mila euro

BIELLA - E’ stata scoperta un’evasione fiscale a carico di un’azienda agricola che opera nel settore dell’allevamento. L’indagine è stata effettua dai militari della Compagnia di Biella della Guardia di finanza che hanno passato ai raggi X i conti dell’azienda agricola dal 2012 al 2016.
Alla fine sono stati imputati ricavi non dichiarati e costi deducibili per 225 mila euro e un’Iva dovuta parti a circa 50mila euro.
L’analisi contabile, condotta dai militari appartenenti alla Sezione Operativa, è stata orientata ad accertare il rispetto dei requisiti imposti dalla normativa fiscale, affinché i redditi ottenuti dall’allevamento potessero essere correttamente qualificabili come agrari e, come tali, potessero beneficiare delle convenienti agevolazioni previste per la particolare categoria economica.
Nello specifico, a seguito di una complessa attività di indagine, eseguita mediante l’ausilio di planimetrie catastali, ricognizioni sul posto, rapporti con gli enti pubblici preposti, sono stati ricostruiti, per ciascuno degli anni controllati, tutti gli approvvigionamenti di mangime destinato all’alimentazione degli animali allevati, scoprendo che, in realtà, il reddito non era inquadrabile come agricolo.
A tal proposito, utilizzando apposite tabelle predisposte dal Ministero dell’Economia, di concerto con il dicastero delle Politiche Agricole, è stato accertato che i terreni di proprietà dell’azienda agricola non avevano una resa di mangime tale da poter far fronte al fabbisogno alimentare del considerevole numero di capi allevati.
Di fatto, il titolare non poteva fare a meno di ricorrere ad approvvigionamenti di mangimi disponibili in commercio, soluzione che, tuttavia, superati determinati parametri (allevamento di animali con mangimi ottenibili almeno per un quarto dal terreno), fa sì che il reddito prodotto sia quello di impresa invece di quello agrario, con la conseguente perdita dei benefici di natura fiscale.
«L’azione di contrasto ai fenomeni di evasione e di elusione fiscale, relativamente a tutti i settori dell’economia nazionale - spiegano dal comando di via Addis Abeba -, costituisce una delle attività principali demandate al Corpo della Guardia di Finanza, con la finalità di garantire una piena tutela del sistema economico-finanziario del Paese, all’interno del quale le Fiamme gialle rivestono una funzione fondamentale e imprescindibile.
BIELLA - E’ stata scoperta un’evasione fiscale a carico di un’azienda agricola che opera nel settore dell’allevamento. L’indagine è stata effettua dai militari della Compagnia di Biella della Guardia di finanza che hanno passato ai raggi X i conti dell’azienda agricola dal 2012 al 2016.
Alla fine sono stati imputati ricavi non dichiarati e costi deducibili per 225 mila euro e un’Iva dovuta parti a circa 50mila euro.
L’analisi contabile, condotta dai militari appartenenti alla Sezione Operativa, è stata orientata ad accertare il rispetto dei requisiti imposti dalla normativa fiscale, affinché i redditi ottenuti dall’allevamento potessero essere correttamente qualificabili come agrari e, come tali, potessero beneficiare delle convenienti agevolazioni previste per la particolare categoria economica.
Nello specifico, a seguito di una complessa attività di indagine, eseguita mediante l’ausilio di planimetrie catastali, ricognizioni sul posto, rapporti con gli enti pubblici preposti, sono stati ricostruiti, per ciascuno degli anni controllati, tutti gli approvvigionamenti di mangime destinato all’alimentazione degli animali allevati, scoprendo che, in realtà, il reddito non era inquadrabile come agricolo.
A tal proposito, utilizzando apposite tabelle predisposte dal Ministero dell’Economia, di concerto con il dicastero delle Politiche Agricole, è stato accertato che i terreni di proprietà dell’azienda agricola non avevano una resa di mangime tale da poter far fronte al fabbisogno alimentare del considerevole numero di capi allevati.
Di fatto, il titolare non poteva fare a meno di ricorrere ad approvvigionamenti di mangimi disponibili in commercio, soluzione che, tuttavia, superati determinati parametri (allevamento di animali con mangimi ottenibili almeno per un quarto dal terreno), fa sì che il reddito prodotto sia quello di impresa invece di quello agrario, con la conseguente perdita dei benefici di natura fiscale.
«L’azione di contrasto ai fenomeni di evasione e di elusione fiscale, relativamente a tutti i settori dell’economia nazionale - spiegano dal comando di via Addis Abeba -, costituisce una delle attività principali demandate al Corpo della Guardia di Finanza, con la finalità di garantire una piena tutela del sistema economico-finanziario del Paese, all’interno del quale le Fiamme gialle rivestono una funzione fondamentale e imprescindibile.