Agli arresti in ospedale
«Vi prego - ha chiesto in lacrime al giudice e al pubblico ministero - non fatemi ripetere quanto ho già raccontato. Mi vergogno tantissimo di ciò che ho combinato. Confermo tutto ciò che ho detto quando mi avete interrogato la prima volta...». Appariva sconvolto dal dolore, ieri mattina, Remo Schiapparelli, 89 anni, l’ex piastrellista, accusato d’aver ucciso a martellate e con un seghetto da legno la moglie Teresita Trompeo, 90 anni, con la quale ha trascorso la vita intera, parte nel Biellese, per vent’anni in Argentina.
Il giudice, Claudio Passerini, ha ascoltato ogni parola di quell’anziano, ha preso atto della situazione e, alla fine dell’udienza in trasferta in ospedale, dopo aver convalidato l’arresto eseguito dai poliziotti della Squadra mobile, ha disposto che l’anziano rimanga al Degli Infermi - nell’apposito repartino, piantonato dagli agenti della Polizia penitenziaria - fino a quanto il suo difensore, avvocato Cristian Conz, non riuscirà a trovare una struttura disposta a ospitarlo.
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