Un pensiero

Adunata il giorno dopo: Biella senza Alpini è già nostalgica

Le vie del centro tornano alla normalità, ma il cuore della città batte ancora al ritmo delle fanfare.

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È lunedì pomeriggio e la prima cosa che si nota camminando per il centro della città è che non ci sono più cappelli alpini. Quelli rimasti, gli ultimi irriducibili, stanno già lasciando la città, incamminati verso casa. Non ci sono più i cori, i canti, i brindisi. Non si sentono più le fanfare né si vedono gli abbracci tra sconosciuti che per qualche giorno si sono sentiti fratelli. Biella si è risvegliata in silenzio, con il cuore ancora pieno di un’emozione che ha il sapore dolce e malinconico della nostalgia.

Adunata il giorno dopo: come cambia la città

Le vie che fino a ieri traboccavano di gente, ora appaiono quasi svuotate. Via Italia e Piazza Duomo, cuori pulsante dell’Adunata, sono percorsi da pochi passanti. Qualcuno cammina con calma, ancora un po’ spaesato, forse per allungare l’ultimo contatto con quell’atmosfera che sembrava inesauribile. Via La Marmora, zona pedonale percorsa durante la sfilata da migliaia di Penne nere, oggi è ripercorsa dal normale traffico cittadino: anche la Cittadella degli Alpini non c'è più. I luoghi nevralgici del weekend, presi d’assalto da migliaia di persone, oggi sembrano aspettare qualcosa che, forse, non tornerà più. Restano i tecnici al lavoro, intenti a smontare tribune, bancarelle, punti ristoro. Smontano la festa, un pezzo alla volta.

Rimangono i tricolori e gli striscioni

Eppure, per il momento, qualcosa è rimasto: le bandiere tricolori. Le bandiere sventolano ancora orgogliose, ovunque: sui balconi, sui lampioni, lungo le strade. Sembra siano le ultime testimoni di quello che è stato. Raccontano, senza voce, un fine settimana di condivisione, di storia, di appartenenza. Raccontano di una città trasformata, travolta da un entusiasmo a cui raramente si concede e che forse sarà in grado di lasciare degli strascichi.

Biella si è lasciata coinvolgere e le è piaciuto

Biella, che spesso si tiene in disparte riservata com'è, si è lasciata travolgere, coinvolgere... E quello che ha visto le è piaciuto: lo confermano le centinaia di commenti nostalgici dei biellesi, che già rimpiangono l'allegria e le storie vissute nei giorni scorsi. Ha aperto le sue braccia agli Alpini e ne è uscita diversa, almeno un po’. Ora, piano piano, forse tornerà a essere quella di sempre. Ma chi ha vissuto questi giorni difficilmente li dimenticherà. Perché? Perché l’Adunata non è solo un evento: è un’esperienza che rimane. E nel silenzio del lunedì, tra bandiere che sventolano e marciapiedi quasi vuoti, Biella custodisce il ricordo di una festa che l’ha resa, per qualche giorno, il centro d’Italia. E forse, chissà, spera già in una prossima volta.

Gianmaria Laurent Jacazio

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