Adescava ragazzine, rifiuta di rispondere al giudice

Adescava ragazzine, rifiuta di rispondere al giudice
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Si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del giudice il cossatese di 49 anni, Roberto B., arrestato sabato scorso dai poliziotti della sezione di Biella della Polizia postale con l'accusa di induzione alla prostituzione minorile e possesso di materiale pedopornografico. Secondo gli specialisti in camice bianco coordinati dall'ispettore Andrea Andreotti, l'indagato (difeso dall'avvocato Lucia Acconci) avrebbe adescato almeno una trentina di ragazzine (due delle quali con soli 14 anni) attraverso un paio di profili fasulli su Facebook, il noto social network. A tutte si sarebbe proposto come schiavo, manifestando evidenti tendenze masochiste. C'è chi lo ha incontrato, che lo ha picchiato come chiedeva lui, che gli ha inviato foto a luci rosse autoprodotte, per lo più scattate in bagno. L'uomo avrebbe pagato ogni incontro con denaro oppure con regali tipo schede per le ricariche telefoniche. Al termine dell'interrogatorio di garanzia, il giudice ha confermato la custodia cautelare in carcere.

Si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del giudice il cossatese di 49 anni, Roberto B., arrestato sabato scorso dai poliziotti della sezione di Biella della Polizia postale con l'accusa di induzione alla prostituzione minorile e possesso di materiale pedopornografico. Secondo gli specialisti in camice bianco coordinati dall'ispettore Andrea Andreotti, l'indagato (difeso dall'avvocato Lucia Acconci) avrebbe adescato almeno una trentina di ragazzine (due delle quali con soli 14 anni) attraverso un paio di profili fasulli su Facebook, il noto social network. A tutte si sarebbe proposto come schiavo, manifestando evidenti tendenze masochiste. C'è chi lo ha incontrato, che lo ha picchiato come chiedeva lui, che gli ha inviato foto a luci rosse autoprodotte, per lo più scattate in bagno. L'uomo avrebbe pagato ogni incontro con denaro oppure con regali tipo schede per le ricariche telefoniche. Al termine dell'interrogatorio di garanzia, il giudice ha confermato la custodia cautelare in carcere.

 


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