Addio all’appuntato: “Presentat’arm”

GRAGLIA - Erano tanti, così tanti da riempire l’enorme chiesa e parte del sagrato, gli amici, i colleghi, i parenti e i tanti conoscenti che Egidio Pegoraro, 45 anni, appuntato dei carabinieri, ha lasciato di colpo, nella notte tra sabato e domenica, quando un infarto fulminante se l’è portato via. Era una persona speciale, al di là della solita retorica. Con il suo sorriso e la sua disponibilità, sapeva lasciare il segno nel cuore di chi aveva a che fare con lui. L’intera comunità si è stretta accanto alla moglie dell’appuntato, Elena Rocchi, avvocato e sindaco di Graglia, e la piccola Letizia, 7 anni, che il papà adorava più di qualsiasi altra cosa al mondo. Per il commiato, erano presenti i sindaci della Valle Elvo e tanti anche dal resto della provincia. Dalla Francia (ha sfilato in fascia tricolore francese) non ha voluto mancare il sindaco di Sonnaz, comune gemellato con Graglia.
Tra le tante corone di fiori, c’era anche quella del comandante nazionale dell’Arma dei carabinieri, il generale Tullio Del Sette. La funzione è stata concelebrata dal cappellano militare don Diego Maritano, dal rettore del Santuario di Graglia, Emanuele Scaltriti, da don Fulvio Dettoma e da don Eugenio Zampa.
Presente anche una folta delegazione proveniente dalla provincia di Vicenza, luogo d’origine dell’appuntato scomparso, nativo di Thiene, che non ha voluto lasciare soli la mamma Giovanna, il papà Giuseppe, il fratello Enrico. L’appuntato lascia inoltre i suoceri Guido e Clotilde, la cognata Francesca con Manuel. E un esercito di carabinieri.
Il feretro, avvolto dal tricolore, è stato accolto dal picchetto d’onore dei carabinieri e dal comandante provinciale dell’Arma, tenente colonnello Igor Infante. L’appuntato lavorava al Nucleo comando, a disposizione proprio del comandante.
Egidio Pegoraro era in servizio nel Biellese da quasi ventisei anni. Era arrivato alla Stazione di Netro il 6 agosto del ‘91 dove aveva cominciato a farsi voler bene per la sua intelligenza, le buone maniere e la simpatia. Come servizio particolare, prima di approdare al Nucleo Comando, l’appuntato aveva prestato servizio per pochi mesi, nel 1996, al posto di frontiera del Piccolo San Bernardo. E’ stato decorato nel corso della sua carriera con la croce d’argento per i 25 anni di servizio, con la croce di bronzo per i 16 anni di servizio e con la spilla metallica con l’inconfondibile simbolo che testimonia il brevetto da paracadutista.
C’è chi ricorda l’appuntato con poche parole che trasmettono affetto per un grande uomo oltre che per un bravo carabiniere: «Oggi - scrivono commossi, sconvolti dal dolore, gli amici del Gruppo Sportivo Graja di cui l’appuntato era vicepresidente - è mancato un nostro carissimo amico nonché consigliere del Gruppo Sportivo. Non troviamo parole per commentare l’accaduto, ancora non ci crediamo e successo tutto così in fretta. Vogliamo ricordarlo sorridente, cordiale, com’era di solito lui...».
V.Ca.
GRAGLIA - Erano tanti, così tanti da riempire l’enorme chiesa e parte del sagrato, gli amici, i colleghi, i parenti e i tanti conoscenti che Egidio Pegoraro, 45 anni, appuntato dei carabinieri, ha lasciato di colpo, nella notte tra sabato e domenica, quando un infarto fulminante se l’è portato via. Era una persona speciale, al di là della solita retorica. Con il suo sorriso e la sua disponibilità, sapeva lasciare il segno nel cuore di chi aveva a che fare con lui. L’intera comunità si è stretta accanto alla moglie dell’appuntato, Elena Rocchi, avvocato e sindaco di Graglia, e la piccola Letizia, 7 anni, che il papà adorava più di qualsiasi altra cosa al mondo. Per il commiato, erano presenti i sindaci della Valle Elvo e tanti anche dal resto della provincia. Dalla Francia (ha sfilato in fascia tricolore francese) non ha voluto mancare il sindaco di Sonnaz, comune gemellato con Graglia.
Tra le tante corone di fiori, c’era anche quella del comandante nazionale dell’Arma dei carabinieri, il generale Tullio Del Sette. La funzione è stata concelebrata dal cappellano militare don Diego Maritano, dal rettore del Santuario di Graglia, Emanuele Scaltriti, da don Fulvio Dettoma e da don Eugenio Zampa.
Presente anche una folta delegazione proveniente dalla provincia di Vicenza, luogo d’origine dell’appuntato scomparso, nativo di Thiene, che non ha voluto lasciare soli la mamma Giovanna, il papà Giuseppe, il fratello Enrico. L’appuntato lascia inoltre i suoceri Guido e Clotilde, la cognata Francesca con Manuel. E un esercito di carabinieri.
Il feretro, avvolto dal tricolore, è stato accolto dal picchetto d’onore dei carabinieri e dal comandante provinciale dell’Arma, tenente colonnello Igor Infante. L’appuntato lavorava al Nucleo comando, a disposizione proprio del comandante.
Egidio Pegoraro era in servizio nel Biellese da quasi ventisei anni. Era arrivato alla Stazione di Netro il 6 agosto del ‘91 dove aveva cominciato a farsi voler bene per la sua intelligenza, le buone maniere e la simpatia. Come servizio particolare, prima di approdare al Nucleo Comando, l’appuntato aveva prestato servizio per pochi mesi, nel 1996, al posto di frontiera del Piccolo San Bernardo. E’ stato decorato nel corso della sua carriera con la croce d’argento per i 25 anni di servizio, con la croce di bronzo per i 16 anni di servizio e con la spilla metallica con l’inconfondibile simbolo che testimonia il brevetto da paracadutista.
C’è chi ricorda l’appuntato con poche parole che trasmettono affetto per un grande uomo oltre che per un bravo carabiniere: «Oggi - scrivono commossi, sconvolti dal dolore, gli amici del Gruppo Sportivo Graja di cui l’appuntato era vicepresidente - è mancato un nostro carissimo amico nonché consigliere del Gruppo Sportivo. Non troviamo parole per commentare l’accaduto, ancora non ci crediamo e successo tutto così in fretta. Vogliamo ricordarlo sorridente, cordiale, com’era di solito lui...».
V.Ca.