Addio al generale biellese della Légion
Vittorio Tresti aveva lasciato un pezzo di cuore in Valle Cervo, lasciata per arruolarsi Era un mito per i suoi uomini e per tutta la Legione straniera. Diceva: "Rifarei tutto"
Il Generale biellese Vittorio Tresti, 85 anni, della Legione straniera, è mancato a Nimes, in Francia, dove risiedeva con la famiglia. Veneto d'origine, ma biellese di fatto com'era e come si sentiva, a Biella era arrivato ancora in fasce. Era sposato con un’italiana, Alessandra. Lascia due figli, Francois e Olivia Claire. Nel Biellese, dove aveva lasciato parte del suo cuore, tornava un paio di volte ogni anno per visitare i fratelli minori Rosanna, Patrizia e Albino, che qui hanno sempre vissuto
Con lui, il mito della Legione straniera ha un caposaldo unico nel Biellese dove è cresciuto e si è diplomato un giovane che un bel giorno è diventato primo generale non francese entrato nella leggenda della Legion. Vittorio Tresti, classe ‘39, è il protagonista di un’avventura irripetibile di un ragazzo partito da Andorno Micca nel 1958 dopo aver concluso con profitto il Liceo classico a Biella e diventato generale del più noto e glorioso reggimento: il 3° Legionari, fondato nel 1831.
La Legion d’Onor
Schivo e modesto, il generale Tresti vanta tra le numerose onorificenze anche la Legion d’Onor e le insegne di gran ufficiale al merito francese consegnategli dal presidente della Repubblica. E’ conosciuto in tutto il mondo e stimato per le grandi capacità di stratega e operatività militare, specialità che lo ha portato ad essere consulente per diverse forze militari straniere.
Servizio completo e approfondimenti in edicola oggi, lunedì 19 febbraio, su Eco di Biella.