Addio a Ezio Micheletti, ex sindaco di Mottalciata e corista La Campagnola
Mancato all'età di 85 anni giovedì, i funerali per le disposizioni di contrasto al coronavirus avverranno in forma privata.

Non potranno salutarlo di presenza, date le disposizioni vigenti per i funerali causa coronavirus, ma le voci del Coro La Campagnola ricordano Ezio Micheletti, mancato giovedì.
Il messaggio del Coro La Campagnola
Ezio Micheletti, 85 anni di Mottalciata, lascia la moglie Carla Sappino, i figli Jessica e Rudi con le loro famiglie. In ottemperanza alle disposizioni vigenti per il contenimento del coronavirus, la salma riceverà la benedizione in forma strettamente privata, poi proseguirà per il tempio crematorio.
Micheletti è stato, tra le altre cose, sindaco di Mottalciata tra la metà degli anni Novanta e l'inizio dei Duemila.
Ecco alcuni brani del messaggio che il Coro La Campagnola (nella foto del coro, il primo da destra) gli rivolge ora, commosso:
"Non è facile parlare di te dopo tanti anni di frequentazione, solamente adesso però capiamo che possiamo dire solo ciò che abbiamo potuto intuire, perché tanto sei stato aperto nei momenti conviviali, quanto eri schivo nelle tue cose personali e intime. Cosa dire: che non sei nato un giorno qualsiasi, ma hai scelto un Natale di tanti anni fa, che sei cresciuto nella tua San Salvùr, sei stato impresario, ma di quelli con i calli nelle mani, che sei stato amministratore pubblico, sei stato anche sindaco, di quelli un po’ alla vecchia maniera, ma soprattutto che la tua famiglia ha potuto viverti e goderti per tanti anni, come marito e come papà… forse non a caso te ne sei andato in punta di piedi, proprio il giorno di San Giuseppe".
"…e poi, sei stato anche un corista della Campagnola, uno di quei coristi che tutti i cori vorrebbero avere, non una voce da solista forse, ma il coro è come il mare, fatto di tante piccole gocce che messe insieme diventano un tutt’uno, a formare le onde, la schiuma, le correnti… l’immensità. Tu sei stato un corista di quelli veri, di quelli che, senza troppe parole, facevano squadra: mai una polemica, sempre disponibile, sempre presente e con la mano alzata quando si trattava di aderire a qualche iniziativa.
Certo, eri l’anima giocosa del coro, eri il sorriso, eri la battuta pronta, ma dietro quello sguardo svagato, che a volte sembrava perso dietro a chissà quali pensieri, dietro a quella capigliatura mai doma, c’era una mente arguta, c’era una memoria di ferro, c’era quel mezzo sorriso che preannunciava la nuova storiella…"."Pensavamo di festeggiare diversamente il 50esimo anniversario della fondazione del coro… non con la chiusura di ogni attività a causa di un virus, e soprattutto non salutando un amico con cui avevamo percorso un bel pezzo di quella cosa straordinaria che qualcuno chiama vita… Ora siamo tutti qui, un po’ spaesati, perché sembra che un’altra storia si sia chiusa, perché un altro di noi si è incamminato su una strada nuova. Con te ci sarà il nostro pensiero, il nostro animo, ed ovunque ci troveremo in quel momento, intoneremo in sordina un canto di saluto, con un unione ed una fusione come mai riusciremmo ad immaginare, un canto che non è certo un addio, ma un arrivederci".
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