Accusato di stalking e stupro finisce in manette e ai domiciliari. Ma alla fine viene assolto
A chiedere l'assoluzione è stata anche la stessa Procura segno che di conferme sui fatti non ne sono state trovate.
Era stato persino arrestato per accuse infamanti quali stalking, maltrattamenti e stupro nei confronti della donna con la quale aveva avuto una relazione. Si era fatto persino otto mesi agli arresti domiciliari. Alla fine, però, è stato assolto, sia pur con quella che potrebbe essere definita come formula dubitativa, che non gli permetterà di chiedere eventualmente i danni per l’ingiusta detenzione. Si tratta di un biellese di 53 anni (difeso dall’avvocato Cristian Conz di Biella), accusato dalla ex compagna. A riprova che di dubbi ne erano sorti parecchi, è il fatto che anche la stessa Procura aveva chiesto l’assoluzione.
Un rapporto difficile
I dissidi tra i due erano iniziati dopo la separazione, con l’imputato che - stando alle accuse - non aveva voluto lasciare la casa dove la coppia aveva vissuto sino a quel giorno. Era quindi partita una prima denuncia per maltrattamenti da parte di lei anche se, alla fine, non erano stati rilevati episodi così gravi da procedere da parte degli inquirenti. In occasione di quella denuncia, la donna aveva escluso che ci fossero stati degli abusi sessuali. Aveva spiegato che, eventuali rifiuti alla richiesta di lui di incontri intimi, venivano accettati senza problemi.
Le accuse anche di stupro
In piena estate era però sopraggiunta una nuova e più pesante crisi, dopo che l’uomo aveva cambiato le serrature di casa avendo riscontrato ingressi senza il suo permesso. Era così partita una nuova denuncia. In questo caso era compreso tra i reati contestati anche un presunto stalking con la ex compagna che si era dichiarata perseguitata. Non solo, aveva accusato il marito di averla costretta a subire dei rapporti sessuali. Al centro dell’ultima denuncia, veniva evidenziato un incontro avvenuto al centro commerciale Gli Orsi, fortuito secondo l’uomo che, a suo dire, voleva soltanto salutare il figlio. Per la donna, invece, si sarebbe trattato dell’ennesimo pedinamento. Un episodio che aveva addirittura provocato l’arresto dell’ex compagno che, per otto mesi, era rimasto ai domiciliari. A far pendere la bilancia a favore dell’imputato, sarebbero stati i messaggi tra i due nonché il controllo dei movimenti di entrambi.