Accusa di stalking il collega. Ma non è vero
Utilizzava un programmino sul telefono per auto inviarsi messaggi sessuali e minatori
Con un programmino sul telefono cellulare, aveva fatto credere a tutti che il collega di lavoro nei confronti del quale avrebbe coltivato del rancore, la stava perseguitando per ottenere da lei un riscontro amoroso.
Accusa di stalking il collega
Inutili le proteste da parte dell’uomo che sin dal principio, da quanto si era visto iscrivere nel registro degli indagati per l’accusa di stalking, aveva urlato in tutti i modi la propria estraneità totale ai fatti che gli venivano contestati. Ma nessuno gli aveva mai creduto al punto che, per quelle accuse fasulle, del tutto inventate, era stato addirittura sospeso dal lavoro e un giudice gli aveva intimato di restare ben distante dalla presunta parte offesa e di non contattarla, pena l’arresto immediato.
Non è vero
Protagonista una giovane donna di 26 anni che abita a Salussola che l'altra mattina ha preferito non presentarsi in aula in occasione dell’udienza preliminare in cui doveva rispondere dell’accusa di calunnia, un reato grave contestato a chi accusa di aver commesso reati una persona innocente.
V.Ca.
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