Il processo

"Abusò del nipote di 5 anni", nonno condannato a dieci anni di reclusione per violenza sessuale

Dura sentenza ieri in tribunale a Biella. La denuncia presentata dalla mamma alla squadra di Carabinieri del luogotenente Gullo.

"Abusò del nipote di 5 anni", nonno condannato a dieci anni di reclusione per violenza sessuale
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E' stato condannato a dieci anni di reclusione il nonno che ora ha 79 anni, accusato di violenza sessuale aggravata e continuata nei confronti del nipote che, all'epoca dei fatti - tra il mese di dicembe del 2016 e il mese di febbraio del 2018 quando erano state scoperte le presunte malefatte - aveva tra i quattro e i sei anni. L'accusa era rappresentata dal Pubblico ministero Dario Bernardeschi. A rappresentare la mamma, anche in veste di genitore affidatario (per curare gli interessi del bambino), c'erano gli avvocati Francesca Grosso e Francesco Alosi. La difesa (che aveva chiesto l'assoluzione) era rappresentata dall'avvocato Luca Bertagnolio che si è visto respingere - con una sentenza pesantissima, forse la più pesante nella storia giudiziaria biellese per questa fascia di reati - ogni tentativo di smontare l'accusa. E' probabile che - in seguito al deposito delle motivazioni della sentenza in programma tra novanta giorni - la difesa decida di proporre appello.

L'avvocato Francesco Alosi per la mamma

Le difficili indagini

Le indagini erano state condotte dai Carabinieri della sezione di Polizia giudiziaria coordinati dal luogotenente Tindaro Gullo (nella foto), un gruppo di investigatori molto preparati nel trattare questo tipo di reati, con la supervisione della Procura. I fatti sarebbero avvenuti tra Biella e la Calabria dove il piccolo era stato portato in vacanza. Per gli abusi subiti, il bambino era rimasto così traumatizzato che ne era stato condizionato in modo decisivo anche il suo rendimento scolastico nonostante quando erano state scoperchiate le presunti atrocità, stava frequentando appena la prima elementare.

La denuncia a Gullo

Il luogotenente Tindaro Gullo coordinava la sezione Pg carabinieri

Era stata la mamma a chiedere aiuto al luogotenente Gullo dopo che si era resa conto dei gravi cambiamenti d'umore da parte del figlio e dopo aver ascoltato i suoi racconti sulle particolari attenzioni che gli riservava ogni volta il nonno paterno. In quel momento la famiglia del bambino stava vivendo un periodo burrascoso dopo la separazione dei genitori e la condanna del padre per maltrattamenti. Il nonno paterno si era offerto di occuparsi del piccolo e spesso gli era stato così affidato.

Risarcimento dei danni

Il Tribunale (presidente Andrea Carli, a latere Enrico Chemollo e Francesca Tortora) ha riconosciuto al minore una provvisionale a titolo di risarcimento danni di 80mila euro e una provvisionale per la madre di cinquemila euro. Oltre al pagamento delle spese legali e processuali. Degli eventuali ulteriori risarcimenti se ne parlerà in un'apposta udienza civile.

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