la storia

Va in pensione il prof. Vincenzo Ferraris

Dall’Accademia navale alle aule dell’Itis Va in pensione il “prof” dalle tre lauree.

Va in pensione il prof. Vincenzo Ferraris
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Per trent’anni ha vissuto dall’interno i cambiamenti del “pianeta scuola” e le novità della didattica, compresa la famigerata Dad ai tempi del lockdown per il Covid-19, e ha accompagnato i suoi studenti nel percorso quinquennale fino all’esame di Stato o maturità che (ancora) dir si voglia. Vincenzo Ferraris, 63 anni, non rientrerà in classe al suono della campanella, a settembre. Alla ripresa delle lezioni, infatti, il “prof” di elettronica e informatica sarà già in pensione.
«Ufficialmente il 31 agosto sarà il mio ultimo giorno di lavoro - annuncia il professore pollonese -. Sono passato all’insegnamento nel ‘92, dopo aver lavorato per qualche anno all’Incas di Vigliano Biellese, un’azienda che opera nel settore dell’automazione industriale. Ho insegnato dapprima all’Itis di Santhià e all’Ipsia di Biella, poi, nel ‘96, sono approdato all’Itis “Q. Sella” di Biella, inizialmente al corso di elettronica e in seguito al Liceo scientifico delle scienze applicate».

 

Un prof “terribile”

Prossimamente, il 1° settembre, Vincenzo Ferraris appenderà (si fa per dire) il buon vecchio gessetto al chiodo. «Di certo non mi mancherà la parte burocratica e amministrativa legata alla scuola. A mancarmi sarà invece il rapporto con gli studenti», dice, spiegando di aver avuto maggior sintonia con gli allievi più grandi.
«Quelli delle superiori sono gli anni in cui i ragazzi cambiano, crescono, maturano. Cominciano a frequentare la prima che sono poco più che bambini e quando finiscono il quinto anno guidano già l’auto, ai ragazzi è cresciuta la barba, mentre le ragazze sono ormai signorine e si truccano.
«Tra gli alunni del biennio - aggiunge - mi sono spesso conquistato la fama di “prof” terribile. Poi, crescendo, quegli stessi ragazzi iniziavano a capire la mia ironia e il mio modo di fare, e in terza, quarta e quinta erano persino disposti a chiedermi di accompagnarli in gita scolastica... Chissà, forse lo chiedevano a me per disperazione, perché i miei colleghi non ne volevano sapere! (ride).
«In realtà - precisa, tornando serio - tutto dipende dal rapporto che si instaura con gli studenti: non ho mai voluto essere “piacione”. Con loro ho sempre preferito essere credibile, e, in tempi recenti, con i “nativi digitali”, fin da piccoli abituati all’uso delle nuove tecnologie informatiche, è stata una bella sfida rispondere alle loro domande, riuscire a soddisfare le loro tante curiosità».

Gli impegni e gli incarichi

Ferraris, che ha studiato all’Accademia navale di Livorno (40 esami in tutto) e ha conseguito ben tre lauree - Scienze marittime all’Università di Pisa, Ingegneria elettronica al Politecnico di Torino e Scienze politiche a Trieste, con una tesi su Napoleone - come tanti suoi colleghi ha sempre affiancato all’insegnamento altri impegni lavorativi, dalle consulenze private agli incarichi pubblici.
Pollonese “doc” e discendente di una famiglia di cui, nei documenti ufficiali del paese, si ritrovano tracce fin dalla fine del ‘700, l’insegnante è stato sindaco di Pollone per due legislature, dal 2009 al 2019. «A tal proposito colgo l’occasione per ringraziare i miei colleghi per avermi supportato e sopportato, in quel periodo», dice.

Da tre anni è presidente di Atap, l’azienda che cura il trasporto pubblico a Biella e Vercelli, e proprio giovedì scorso il Cda gli ha rinnovato la fiducia per il prossimo triennio: il “viaggio” in autobus, dunque, continua.
Lara Bertolazzi

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