LA STORIA

Una colomba per la pace sul K2

Tutto pronto per la spedizione biellese: lunedì si parte. Cavalli: «Squadra coesa, avanti tutta».

Una colomba per la pace sul K2
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Tutto pronto per la spedizione biellese: lunedì si parte. Cavalli: «Squadra coesa, avanti tutta».

In partenza

La spedizione biellese sul K2 è pronta per la partenza che avverrà lunedì prossimo da Malpensa alle ore 15. Ma è stato ieri, venerdì, che alpinisti, Cai e amici si sono trovati per il saluto ufficiale, cogliendo l’occasione di affidare a un messaggio di pace e contro le guerre che devastano il mondo il primo senso di questa missione nel 70° della conquista italiana del K2 nel 1954 con Lacedelli e Compagnoni punte di lancia del gruppo di cui faceva parte anche il biellese Ugo Angelino.

Gli alpinisti Gianluca Cavalli (accademico Cai e capo spedizione), Donatella Barbera (fra l’altro medico), il giovane Matteo Sella, erede d’arte del mitico fotografo Vittorio Sella, il varesotto Tommaso Lamantia, l’andino Cesar Rosales e l’ultimo arrivato, Dario Reniero, arrampicatore provetto del Cai Valdagno, che inaugurerà sul Broad Peak un rifugio in memoria di Cristina Castagna, morta proprio su quella vetta del Karakorum in una salita nella quale c’era anche la biellese Barbera, saranno riuniti prima della partenza al Mov-Ing di via Milano 30 a Chiavazza dell’artista Paolo Barichello. La ragione? Inaugurare con una perfomance alle ore 18 l’opera “DX PEACE SX” (nella foto a sinistra), una copia in miniatura della quale porteranno fino alla vetta del K2 per divulgare il messaggio «per un “viaggio “ per una pace possibile!».

Racconta l’artista Barichello: «Il viaggio di DX PEACE SX è partito prima del periodo Covid con la donazione ai biellesi dell’opera per un messaggio di pace al mondo che venne installata dinnanzi alla Biblioteca Civica di piazza Curiel. Portatrice di un messaggio di pace e condivisione possibile è un’opera che va vista da un lato all’altro del nostro emisfero celebrale “DX SX”, dove la volontà dell’individuo diventa strumento di una vera rivoluzione».
Domani prende forma la seconda fase di quel progetto coinvolgendo tutti i biellesi che vogliono riporre la propria firma prima del volo in elicottero della nuova opera di oltre cinque metri di altezza sul Monte Bianco, sul Cervino e sul Monte Rosa. «Le firme dei biellesi - spiega Barichello - saranno rinforzo nell’istallazione particolare dell’opera in via Milano, per dimostrare la volontà di opporsi alla terribile situazione attuale nel mondo».

La spedizione

Il gruppo di alpinisti sta ultimando tutte le operazioni prima della partenza. «La preparazione - confida Gianluca Cavalli - è stata puntuale, secondo il programma e soprattutto senza alcun incidente di percorso. Lunedì volo per Riad, poi cambio per Islamabad in Pakistan, poi, con un volo interno e un giorno di jeep, avvicinamento al ghiacciaio Concordia sul Karakorum dove ci aspettano 80 chilometri da percorrere a piedi per poi allestire il campo base a quota 4.900 metri. Qui inizieremo le attività di acclimatamento prima della salita al Broad Peak, dodicesima vetta sopra gli ottomila, sperimentando l’ascesa senza ossigeno, che dovrebbe avvenire intorno al 15 luglio. Poi, rientro al campo base, riposo per quattro giorni e infine attacco al K2 con più campi base e ascesa finale il 25 luglio dove è prevista una finestra meteo statisticamente migliore. Rientro in Italia il 17 agosto alle ore 16 a Malpensa».

Ovviamente, un programma che verrà adeguato a seconda delle condizioni del tempo e personali del gruppo, molto coeso in questa fase. La squadra resterà collegata con l’Italia e con Biella attraverso un’attrezzatura per il wi-fi e fornirà una sorta di diario di viaggio attraverso il sito del Cai Biella.

«Siamo tutti con loro - dice il presidente del Cai nostrano Andrea Formagnana - a rappresentare la nostra terra e l’Italia intera in questa sfida nella quale la tradizione alpinistica biellese vuol dare un esempio».
Roberto Azzoni

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