Il caso

Treno diretto anticipato, pendolari a piedi

I pendolari: "Nessuna comunicazione, è una vergogna. Siamo trattati da parenti poveri"

Treno diretto anticipato, pendolari a piedi
Pubblicato:

Tavolo Treni martedì con un “antipasto indigesto” che ha generato la giusta indignazione di Provincia, Unione Industrale e pendolari. Senza un’adeguata comunicazione, lunedì sera è stato anticipato di ben dieci minuti alle 18,44 il treno Regionale 11703 Torino-Biella in partenza dalla stazione di Torino Lingotto delle 18,55, con conseguente anticipo nella fermata di Torino Porta Susa: moltissimi viaggiatori sono rimasti appiedati in banchina. "Una variazione determinata - come ha spiegato Ernesto Vizza di Rfi - dall’introduzione di ben 58 treni giornalieri totali per entrambe le direzioni della nuova linea ferroviaria Torino-Aeroporto-Ceres (che diventano 62 il sabato, mentre saranno 36 la domenica e i giorni festivi)".

Treno diretto anticipato, che sconfitta

L’avvio di questo nuovo servizio ha causato una modifica sostanziale agli orari dei treni sul territorio torinese, a causa di una diminuzione delle tracce disponibili, ma anche ad alcune tratte di treni in uscita dal capoluogo piemontese, tra cui quello per Biella. "Ciò porta - hanno osservato pendolari e Provincia, che auspicano una soluzione celere del problema - ad un sensibile ed insostenibile peggioramento nei tempi di viaggio che passano da 54 a 65 minuti, per uno dei pochi servizi diretti attivi, e che penalizza ulteriormente un collegamento ed un territorio già in difficoltà nei collegamenti ferroviari".
"Il servizio Torino-Caselle è sacrosanto e mai in discussione - ha ribadito Ramella -, ma non è più sopportabile che si richiedano continuamente sacrifici al Biellese considerato dai vertici regionali di serie B".

Servizio completo e approfondimento in edicola oggi, giovedì 25 gennaio, su Eco di Biella.

Seguici sui nostri canali