il caso

Supermercato di Chiavazza, si decide lunedì ma sale la protesta

Fa discutere la lettera dei proponenti che chiedono che il voto non sia segreto. Chi è pro e chi è contro il nuovo insediamento Eurospin in via Milano

Supermercato di Chiavazza, si decide lunedì ma sale la protesta
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L'insediamento Eurospin previsto in via Milano a Chiavazza, per il quale la società proprietaria dei terreni (Prato2 srl) ha presentato il progetto nella primavera scorsa, è al centro di una nuova polemica politica. Note le proteste delle associazioni di categoria del luglio scorso (in particolare Confesercenti, con un sit in davanti al Comune) ora affiora un nuovo casus belli: la lettera dei legali della società inviata al Comune con la quale si chiede che il voto del consiglio comunale di lunedì prossimo sia per alzata di mano.

La politica si divide, Fratelli d'Italia con il sindaco

Per qualcuno quella lettera ha un carattere "indimidatorio" mentre per chi è favorevole al supermercato (sarebbe il 24°, un record non eguagliato probabilmente in nessun'altra città delle dimensioni di Biella)  è una richiesta in buona fede. Tra questi ultimi il sindaco Claudio Corradino (nella foto con la sua giunta a Palazzo Bellevue) e il gruppo di Fratelli d'Italia, con in testa il presidente del consiglio comunale Amedeo Paraggio, favorevoli al progetto.

La Lega compatta contro il progetto

A guidare la pattuglia dei contrari in consiglio comunale in particolare il leghista Alessio Ercoli, con il supporto compatto - a quanto pare - dei colleghi Cristina Zen, Andrea Ferrero, Vito Colletta e Gianni Ferrari. Interlocutoria fino ad ora la posizione degli altri gruppi consigliari. Oltre al gruppo di Fratelli d'Italia, il sindaco Corradino (secondo il quale non va persa l'opportunità di incassare circa 450mila euro di oneri di urbanizzazione) può contare sui tre consiglieri della sua lista civica.

Fuori dal Palazzo come detto è soprattutto la Confesercenti di Angelo Sacco a fare la voce grossa, denunciando il rischio che il proliferare inarrestabile dei supermercati desertifichi ancora di più il mondo dei piccoli esercizi commerciali, già seriamenti compromesso dalla nascita degli altri insediamenti della grande distribuzione.

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