il caso

Stop a caccia vicino a scuola, Graglia finisce al Tg1

Le associazioni dei cacciatori hanno dato mandato all’avvocato per il ricorso al Tar

Stop a caccia vicino a scuola, Graglia finisce al Tg1
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Stop a caccia vicino a scuola, Graglia finisce al Tg1

Non indietreggiano di un millimetro i cacciatori, sul piede di guerra da quando la sindaca di Graglia, Elena Rocchi, con un’ordinanza, ha vietato la caccia in una porzione di territorio (30mila metri quadrati su 200mila complessivi di bosco) in prossimità della Scuola di Valle (elementari e medie). «Dicono che i bambini, che fanno lezione all’aperto, si spaventano per i colpi degli spari: è ridicolo! Mi piacerebbe sapere se si mettono a piangere anche per i botti di Capodanno... Ribadisco: chi va a caccia non si avvicina all’edificio, dovendo rispettare la distanza di 100 metri prevista dalla legge. E poi, a parte il mercoledì, l’attività venatoria è possibile solo il sabato e la domenica, quando la scuola è chiusa. Francamente non capisco dove sia il problema...». Guido Dellarovere, presidente di Federcaccia Biella, resta fermo sulle sue posizioni: «Quel provvedimento è illegittimo e basato su motivazioni ridicole, c’è diversa giurisprudenza in materia a darci ragione. Perciò, su delega di Federcaccia, Enal Caccia e Libera Caccia, martedì sera il comitato esecutivo dell’Atc ha affidato l’incarico all’avvocato Stefano Monteleone, e il ricorso al Tar per chiedere l’immediata eseguibilità del blocco dell’ordinanza sarà depositato tra oggi e domani (ieri o oggi, ndr)».

Dalla radio alla tv nazionale

Il caso di Graglia ha richiamato l’attenzione dei media nazionali, con il presidente di Federcaccia Biella intervistato ai microfoni di Radio Capital martedì mattina e con le telecamere del Tg1 in paese, lunedì, per raccontare la vicenda e dar voce alla prima cittadina («ho pensato che l’ordinanza fosse l’unica soluzione possibile», ha dichiarato) e a una delle insegnanti, Ramona Capra.

Lara Bertolazzi

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