Spiate e intercettazioni: ora Delmastro attacca

I giornali che si prestano al dossieraggio sono la cloaca massima, quelli che pubblicano le intercettazioni coperte dal segreto sono attivi soggetti della macchina del fango e vanno fermati.
Il biellese sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro delle Vedove è diventato il paladino delle garanzie a 360 gradi per i vip della politica, dello sport, dello spettacolo contro gli accessi inquietanti di un tenente della Finanza alle banche dati della Direzione antimafia per cui operava e contro le intercettazioni giudiziarie ininfluenti per le indagini, ma spesso squadernate sui giornali.

Dossieraggio, Delmastro attacca

Delmastro, con altre decine di politici (circa 120 in tutto di cui metà di area centro destra, fra cui anche il ministro Gilberto Pichetto Fratin) è stato spiato dal finanziere Pasquale Striano. E, dopo i primi giorni di silenzio, ha rotto gli indugi e, attraverso la macchina amplificatrice di “Porta a Porta” di Bruno Vespa, martedì notte su RaiUno ha detto la sua in contraddittorio con Emiliano Fittipaldi, direttore del Domani, il giornale che in alcuni casi ha pubblicato inchieste, fra cui quella sul nominando ministro della Difesa Guido Crosetto che - secondo il quotidiano di Carlo De Benedetti - svolgeva attività di consulenza per la società Leonardo che si occupa di armamenti, grazie alle insufflate del finanziere della Direzione nazionale antimafia.
L’inchiesta della procura di Perugia è in corso e il procuratore Raffaele Cantone ora tenta di abbassare il clamore mediatico per lavorare spediti per fare piena luce su un’indagine che sembra dover ancora svelare molti e delicati aspetti sugli oltre 30mila accessi. "Abbiamo scoperto un verminaio - ha detto -, il mercato degli accessi alle Sos non si è fermato". E l’allarme è salito.

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