Siccità: il livello del lago formato dalla diga sul torrente Ingagna ha toccato i minimi storici
Nella zona della Colla di Netro i prati verdissimi hanno preso il posto dell'acqua calata di almeno una quindicina di metri
Colpa della siccità, colpa dei lavori che sono stati eseguiti nei mesi scorsi sul muraglione nonché dell'acqua utilizzata per forza di cose per irrigare le colture di parte del Biellese e del Vercellese, il lago formato dalla diga sul torrente Ingagna, a Mongrando, ha raggiunto in questi giorni il limite minimo di capienza, mitigato solo in parte dalle piogge delle ultime ore che hanno ingrossato in modo effimero i quattro torrenti che alimentano l'invaso, l'Ingagna, il rio Ara, il Boiro e il Griola.
Prati verdi al posto dell'acqua
Nella zona della Colla di Netro, dove il torrente ingagna si tuffa nell'invaso, meta fissa ogni anno di decine di pescatori, i segni della "ritirata" appaiono evidenti: il livello in apparenza è calato di una quindicina di metri, forse di più (nella foto). Al posto dell'acqua, che di norma in quel punto raggiunge una profondità fino a otto-dieci metri, sotto al ponte da cui si domina la valle, ci sono dei prati verdissimi e il primo lembo del lago è lontano, ben oltre il "pratone" di regione Case Peretto, alimentato dal torrente Ingagna che si è scavato nella sabbia, tra la vegetazione, il suo tortuoso percorso.
Profonda fino a 49 metri
L'invaso ha una lunghezza di circa due chilometri e una larghezza massima di circa 600 metri. La profondità massima raggiunta è di 49 metri che, nelle ultime settimane, si è ridotta in modo evidente. Il muraglione è alto una cinquantina di metri. I lavori si sono conclusi negli anni Novanta. L'invaso, della capacità di 8 milioni di metri cubi, è gestito dal Consorzio di bonifica della Baraggia Biellese e Vercellese per un uso irriguo