Il caso

Salussola, bis di Regolamenti per revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini

Se ne discuterà lunedì sera in consiglio comunale, dove si parlerà anche della contestata cerimonia di commemorazione dell'Eccidio

Salussola, bis di Regolamenti per revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini
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Approderà in consiglio comunale la contestata celebrazione dell'anniversario dell'Eccidio di Salussola, che l'amministrazione comunale ha commemorato con una cerimonia istituzionale il 12 marzo scorso.

Le polemiche per l'invito all'ex senatore di FdI

Le polemiche erano sorte in seguito all'invito rivolto dalla sindaca Manuela Chioda all'ex senatore Mario Mantovani, esponente di Fratelli d'Italia, chiamato a tenere le conclusioni dopo l'orazione ufficiale. Una decisione, quella presa in autonomia dalla prima cittadina, che non era piaciuta ai rappresentanti biellesi dell'Anpi, l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, con la rinuncia, da parte di questi ultimi (e di Gad Lerner, l'oratore inizialmente previsto dal programma), a prendere parte alla giornata.

La "gaffe" della sindaca

Ulteriore motivo di polemica era poi stata la "gaffe" della stessa Chioda, che, al termine del suo intervento, si era congedata dicendo: «Buon eccidio a tutti».

Anche di questo, dunque, si parlerà nel corso del consiglio comunale di Salussola, convocato per le 21 di lunedì 27 marzo. Ma non solo.

Mussolini cittadino onorario

A gettare ulteriore benzina sul fuoco - se mai ce ne fosse bisogno - sarà il punto 4 all'ordine del giorno, ossia la messa ai voti di una mozione riguardante la revoca della cittadinanza onoraria del Comune di Salussola a Benito Mussolini.

La benemerenza (fatto non insolito per quei tempi) era stata concessa nel maggio del lontano 1924.

Oggi, per revocarla, il Comune di Salussola deve innanzitutto dotarsi di un "Regolamento per il conferimento della cittadinanza onoraria e della cittadinanza benemerita". E lunedì sera, in aula, ne verranno presentati e sottoposti ad approvazione ben due: uno proposto dall'opposizione e uno depositato, in seguito, dalla maggioranza.

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