“Riaprire le scuole in queste condizioni è puro masochismo”
A parlare è Domenico Mamone, presidente del sindacato datoriale Unsic. Intanto l'Associazione Nazionale Presidi, ha ottenuto per lunedì un incontro urgente con il Ministro.
A parlare è Domenico Mamone, presidente del sindacato datoriale Unsic. Intanto Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione Nazionale Presidi, ha ottenuto per lunedì un incontro urgente con il Ministro.
Riapertura scuole: perplessità
Per l'Unsic: “Riaprire le scuole in queste condizioni è puro masochismo”. Ecco la posizione del suo presidente, Domenico Mamone:
“Occorre realismo. Ovviamente la scuola in presenza è la regola. Ma alla vigilia della riapertura degli istituti scolastici la situazione è doppiamente grave: il numero di studenti e docenti contagiati è ovviamente da primato e le lezioni rischiano di essere per pochi. Nel contempo è concreto il rischio che chi finora s’è salvato vada presto ad ingrossare le fila dei contagiati a causa di un mezzo pubblico affollato per raggiungere scuola o degli assembramenti. Meglio allora due o tre settimane di Dad sia per garantire in modo egualitario la scuola a tutti e sia per evitare ulteriori problemi negli ospedali già affollati”.
“Certo, la scuola in presenza è l’ordinarietà. Ma siamo di nuovo in emergenza, con prospettive poco chiare e non rassicuranti per le prossime settimane. Meglio non rischiare. In fondo tra novembre e dicembre scorsi molti istituti scolastici si sono fermati per le occupazioni studentesche: dove erano allora quelle sigle ideologizzate che reclamano la scuola in presenza a tutti i costi? Professori e studenti non possono continuare a essere carne da macello”.
Lunedì 10 gennaio il rientro
La situazione verrà affrontata durante la riunione tra il Ministero e i dirigenti scolastici, rappresentati da Antonello Giannelli presidente Ana, che avverrà su richiesta di Anp per chiedere un posticipo di due settimane del rientro in classe.
Una misura precauzionale in considerazione dell’alto numero dei contagi a fronte di quella che i presidi bollano come "situazione ingestibile” per l’aumento della diffusione del virus tra i giovani, dovuto alla variante Omicron, e i picchi di assenze nel personale della scuola, dovuti alle sospensioni dei non vaccinati e alla positività o alle quarantene per i vaccinati.
Al momento, però, il rientro lunedì - 10 gennaio - è confermato.