Raddoppio della Trossi, destra voterà no: progetto affossato
I consiglieri di centrodestra in Provincia affossano il progetto: "Ecco tutte le motivazioni della nostra contrarietà"
"In occasione del consiglio provinciale del 29 gennaio voteremo contrariamente alla delibera di variazione di bilancio relativa al cosiddetto “raddoppio della Trossi”, giacché non hanno trovato puntuale esecuzione le richieste che avevamo presentato a novembre 2023". La nota con cui si affossa il progetto di raddoppio dell’arteria di collegamento è a firma dei consiglieri di centrodestra Fulvio Chilò, Barbara Cozzi, Gabriella Di Lanzo, Giulio Gazzola, Edoardo Maiolatesi e Mariano Zinno.
Che motivano così la loro decisione: "Non si è tenuto un incontro collettivo con i frontisti delle attività commerciali che sorgono nel tratto di strada Trossi interessato; vi sono solo state delle interlocuzioni a singhiozzo e si è manifestata la disponibilità a lasciar visionare il progetto… troppo poco. I frontisti avrebbero dovuto poter visionare l’intero progetto, essere ascoltati in una riunione unitaria e meditate le loro osservazioni. In generale, il rispetto della proprietà privata è un caposaldo morale della nostra civiltà e un motore di sviluppo dell’economia. In particolare per Biella, la successione di capannoni inutilizzati lungo la principale strada di accesso di chi giunge dall’autostrada è un pessimo biglietto da visita per tutta la provincia; la preservazione delle attività attualmente funzionanti deve essere una priorità non solo per il rispetto dovuto a chi da quelle attività trae il proprio sostentamento, ma anche per l’immagine della capitale mondiale del tessile".
I consiglieri di centrodestra votano no al raddoppio della Trossi
I consiglieri poi aggiungono: "Tra provincia di Biella e comune di Gaglianico ci sarebbe piaciuto giungere ad una divisione, chiara, netta e definitiva, degli interventi realizzati e finanziati da ognuno; invece, ci propongono di votare un papocchio: attraverso una semplice “convenzione” la provincia si dichiara disponibile a pagare tutto e subito, financo gli interventi in capo al comune, e Gaglianico a restituire in 30 anni. Non ci è chiaro, nella denegata ipotesi che il comune di Gaglianico non mantenesse poi fede alla promessa sottoscritta nella “convenzione”, quali strumenti avrebbe la provincia di Biella per recuperare quanto anticipato e se ciò farebbe incorrere in responsabilità erariali i consiglieri provinciali che si esprimeranno favorevolmente. Ad aggravante si aggiunga che nei giornali locali il sindaco di Gaglianico ha dichiarato di non poter procedere alla stipula del mutuo per realizzare gli interventi di propria competenza, giacché ha già raggiunto il limite massimo di indebitamento che gli è permesso dalla legge.
Forse sarà perché influenzati dal clima carnevalesco, ma ci pare di assistere ad un’operazione architettata da Brighella: non posso contrarre un mutuo, mi faccio prestare i denari dalla provincia… e buona pace alla Corte dei Conti. A tutto ciò aggiungiamo che un tale trattamento privilegiato, in favore del comune di Gaglianico, ci pare iniquo nei confronti degli altri comuni del Biellese, che magari avrebbero piacere, a loro volta, di farsi finanziare i desiderata dalla provincia senza passare dai controlli e le rigidità degli istituti di credito e degli equilibri di bilancio. Avevamo richiesto di togliere la rotonda di via Gorgole per poter avere un traffico a doppia corsia, senza eccessive interruzioni; per giungere ad un intervento che abbia nella sicurezza la sua priorità ma non tralasci le necessità di velocità del collegamento di Biella con l’autostrada. Nella modifica del piano regolatore approvata dal comune di Gaglianico, oltre alla rotonda “Acquatec” è rimasta la presenza della rotonda di via Gorgole".
Servizio in edicola oggi, lunedì 22 gennaio, su Eco di Biella.
Ahahahah figurati !!!! Figurati se gli amici mollano l' osso da 11 milioni !!!!!!! Vedrete poi i costi........