Quattro "Ciao" e un "Gulp" sul Colle del Nivolet
Epica avventura di un gruppo di motociclisti del Club Perazzone-Cavallini, che sono partiti da Biella con i loro ciclomotori 50 cc
Impresa eroica di un gruppo di "quasi giovanissimi" esponenti del MotoClub Perazzone-Cavallini di Biella che la scorsa settimana ha affrontato, partendo da Biella, la salita al Colle del Nivolet (che si trova all'interno dell'area protetta del Parco Nazionale del Gran Paradiso) in sella ai loro ciclomotori 50 cc. a frizione automatica e pedali (e quindi rigorosamente senza marce).
"Cinque amici al bar" e poi l'idea
"Eravamo cinque amici al bar" racconta sorridendo Giuseppe Simonato, Presidente del MotoClub ed esponente del direttivo AMSAP di Biella. "Parlavamo del più e del meno e, a un certo punto, è venuta fuori l'idea di fare qualcosa espressamente dedicato a questi mezzi, che molti motoclub nemmeno prendono in considerazione. Non ricordo perché abbiamo deciso di andare su fino al Nivolet ... ma si sa, in questi casi più che la méta conta il viaggio! Che fra l’altro abbiamo fatto su settimana (giovedì 27 luglio) perché quella strada, il sabato e la domenica, è chiusa al traffico”.
Simonato è stato l'unico del gruppo a fare il percorso con un "non Ciao", ovvero un "Garelli Gulp", cinquantino molto diffuso all'inizio degli anni '70. Tutti gli altri (Giovanni Borri, Gabriele Cianciosi, Vincenzio Della Torre e Marco Locca) hanno affrontato la sfida alla guida di un "Ciao", veicolo prodotto dalla Piaggio dal 1967 al 2006 e diventato, in breve tempo, uno dei ciclomotori più venduti in Italia. "Avevamo anche pensato di allargare il numero ad altri partecipanti" aggiunge Simonato "poi abbiamo deciso di fermarci perché la cosa sarebbe diventata troppo impegnativa dal punto di vista organizzativo".
Com'è andato il viaggio verso il Colle
Fare 214 km (107 andare, 107 tornare) con un cinquantino d'epoca non è infatti cosa da tutti i giorni e minimo minimo è da mettere in preventivo il rifornimento e l'eventuale assistenza per tutti i partecipanti. "Noi siamo partiti con tre furgoni assistenza e una macchina per chi eventualmente restava a piedi, ma non ce n'è stato bisogno. Siamo tutti andati e tornati con i nostri mezzi e non abbiamo avuto alcun problema. Fra l'altro ci abbiamo messo molto meno del previsto" continua Simonato.
Il gruppo è infatti partito dalla Piazza della Repubblica di Gaglianico (Biella) alle 5,30 del mattino, con un programma che prevedeva l'arrivo al Colle del Nivolet per le 13,30, la ripartenza alle 14,30 e il ritorno a Gaglianico alle 22,00. "Invece siamo arrivati su al colle alle 10,30 e, alle sette di sera, eravamo già tutti a casa" conclude il presidente del MotoClup. "Io avevo fatto un conteggio basandomi su di una media di venti chilometri orari ... ma poi, durante l'evento, ho visto che eravamo tutti più veloci. In un tratto rettilineo, in salita, c'era un rilevatore di velocità ... siamo passati di lì ai 40 chilometri orari".
Motogiro del Biellese
Tutto bene anche per il Motogiro del Biellese, gita motociclistica di circa 80 km che, pochi giorni prima della salita al Colle del Nivolet (domenica 23 luglio) ha portato 110 motociclisti, provenienti da tutto il nord ovest d'Italia, alla scoperta dei principali Santuari del Biellese.
Sempre organizzato da MotoClub Perazzone-Cavallini e AMSAP, l'evento "è venuto particolarmente bene ed è piaciuto a tutti" hanno detto gli organizzatori. “Bel giro, ben segnalato e ottima organizzazione” hanno commentato i partecipanti. Quattro le tappe: la prima da Biella al Santuario di Graglia, la seconda, lungo tutto il Tracciolino fino al Santuario di Oropa, la terza in Valle Cervo fino a Sagliano Micca e quindi, per la quarta, il rientro a Biella.
6° Raduno Auto e Moto a Bornasco
L'ultimo appuntamento di AMSAP e MotoClub Perazzone-Cavallini prima della pausa ferie è il raduno auto e moto di Bornasco di Sala, che si terrà questo fine settimana (domenica 6 luglio). In programma il ritrovo dei mezzi nell'ambito della Festa Patronale "Madonna della Neve" all'Area Attrezzata di Bornasco di Sala Biellese e un giro dei mezzi sulle colline della Valle Elvo.